giovedì 14 aprile 2011

L'oro degli Inca

genitronsviluppo.com
Narra la leggenda che un contadino vivesse su un altopiano del Perù e coltivasse un campo insieme ai suoi due figli. .Era un campo ricco di alberi da frutto di ogni specie, che offriva cibo abbondante a tutta la famiglia. Il vecchio era solito ripetere che quel pezzo di terra era tutta la sua ricchezza. Diceva che alla sua morte sarebbe passato ai suoi due figli e  aggiungeva che la terra nascondeva un tesoro che, una volta riemerso, non avrebbe fatto più mancare nulla ai suoi eredi.
Un giorno poi,  il padre, divenuto ormai vecchio, morì ed i suoi figli si ricordarono di quello che egli diceva a proposito del tesoro, così chiamarano alcuni amici ed iniziarono a scavare grandi buche nella speranza di trovare monete d'oro o gioielli, ma con loro grande costernazione non trovarono niente di prezioso e ben presto quello che  rimase, fu solo la desolata visione del campo completamente distrutto.
Uno dei due, deluso, prese le sue cose e se ne andò, l'altro invece si sedette a guardare quel campo che per tanti anni era stato il loro mezzo di sostentamento e, tra le zolle rivoltate, notò una piccola pianta che miracolosamente era sfuggita alla distruzione.  Le sue foglie, vibrando scosse dalla brezza, parevano dorate e il suo frutto giallo si spingeva in alto verso il sole. Così pensò che non tutto era perduto e che proprio da quella piantina doveva ricominciare.
Ben presto altre piantine simili iniziarono a spuntare, si riempirono di foglie e poi di fiori  e crebbero finchè i loro fiori dettero origine a delle grandi panocchie dai chicchi grandi e dorati come gemme. Allora l'uomo  finalmente comprese quale fosse il tesoro di cui suo padre parlava.. Esso prese il nome di Mais e diede abbondanza a tutta la popolazione andina, tanto da essere soprannominate l'oro degli Inca.

da         "Leggende di Cusco"
Autore:  Gallo Sofia - Ponce Paredes A. Cecilia
Editore:  
Sinnos

Quanti tesori nascosti tra le pieghe del nostro vivere quotidiano, quante gemme preziose accanto a noi, eppure noi non li vediamo.
Allora, come nel racconto, occorre che tutto venga distrutto, per renderci conto della loro esistenza?
Chernobyl, Fukushima non bastano?

wiska...chi lotta, vive.

10 commenti:

  1. Un grande insegnamento, questa leggenda.
    Ciao Wiska, buona giornata!
    Lara

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  2. Mi piace infinitamente la tua ultima frase: "Chi lotta, vive". Non sai quanto sia importante e quanto forte possa risultare l'impatto in termini di "coraggio" che questa trasmette.
    Le storie sono sempre preziose.

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  3. grazie della visita Lara, mi fa sempre piacere leggere i tuoi commenti. Buona serata
    wiska

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  4. @Carolina: E' la frase che ha accompgnato tanti anni della mia vita e che spesso mi ha aiutato a trovare il coraggio per superare momenti difficili. Son felice che tu ne apprezzi e ne condivida lo spirito.
    grazie...

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  5. Bisogna cambiare il mondo adesso;domani sarà troppo tardi.Saluti a presto

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  6. @Cavaliere oscuro del web: concordo in pieno, ognuno deve dare il suo contributo, piccolo o grande che sia, sfuggendo all'apatia che sovente si genera nel guardare il modo d'agire del potere politico-economico.

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  7. Credo sia proprio come dice il racconto...l'essere umano deve perdere ciò che di più prezioso ha per accorgersi del vero valore. La Terra chiama...noi dobbiamo solo amarla e preservarla ed Essa saprà nuovamente donarci i frutti del suo amore.
    Davvero un bel post Wiska. Buona serata.
    Dandelìon

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  8. @Dandelion: spesso è davvero così e le lezioni sembrano non servire, grazie per l'apprezzamento, buona serata anche a te.

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  9. Very good and colorful picture Wiska.

    Thanks for your reaction, you can change the translation with google on my blog.

    Ciao, Joop

    Buon giornata

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  10. @Joop. Thanks for visiting, ok i will use that then.
    Buona giornata anche a te, Joop

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