lunedì 25 luglio 2011

Un raggio di sole


Una canzone di Jovanotti, per una dedica ad una persona speciale, una creatura radiosa che illumina, con i suoi scritti, tutti coloro che hanno la fortuna di visitare il suo blog, che non a caso si chiama Riflessioni condivise

Un raggio di sole


Che lingua parli tu, se dico vita dimmi cosa intendi

e come vivi tu, se dico forza attacchi o ti difendi

t'ho detto amore e tu m'hai messo in gabbia

m'hai scritto sempre ma era scritto sulla sabbia

t'ho detto eccomi e volevi cambiarmi

t'ho detto basta e m'hai detto non lasciarmi

abbiamo fatto l'amore e mi hai detto mi dispiace

mi hai lanciato una scarpa col tacco e poi abbiamo fatto pace

abbiam rifatto l'amore e ti è piaciuto un sacco

e dopo un po' mi hai lanciato la solita scarpa col tacco

gridandomi di andare e di non tornare più

io ho fatto finta di uscire e tu hai acceso la tv

e mentre un comico faceva ridere io ti ho sentito che piangevi

allora son tornato ma tanto già lo sapevi

che tornavo da te senza niente da dire, senza tante parole

ma con in mano un raggio di sole

per te che sei lunatica niente teorie con te soltanto pratica

praticamente amore ti porto in dono un raggio di sole per te

un raggio di sole per te

che cosa pensi tu, se dico amore dimmi cosa intendi

siamo andati al mare e mi parlavi di montagna

abbiamo preso una casa in città e sogni la campagna

con gli uccellini le anatre e le oche

i delfini i conigli le api i papaveri e le foche

e ogni tanto ti perdo o mi perdo nei miei guai

ho lo zaino già pronto all'ingresso ma poi tanto tu già lo sai

che ritorno da te con in mano
un raggio di sole.



Un raggio di sole per te Dandelion67, grazie per tutto...

wiska

domenica 24 luglio 2011

Un altro attacco allo stato sociale e soprattutto alle donne.

http://www.sdamy.com/la-violenza-sulle-donne-5493.html
Pubblico volentieri questo articolo apparso sul blog Eliotropo

Tagli, chiudono i centri antiviolenza. «Le donne resteranno senza assistenza"


fonte: Liberazione.it

FIRENZE- «Uno dopo l'altro chiudono i battenti i centri antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale, soffocati dai debiti per i tagli e per l’assenza totale di finanziamenti già stanziati, nel silenzio assoluto di mass media nazionali e senza alcun intervento da parte delle istituzioni per salvare strutture che da anni sostengono donne e minori vittime di ogni tipo di violenze».
La conseguenza è che «le donne che hanno subito violenza o che per anni hanno subito maltrattamenti, violenze psicologiche, economiche e vessazioni, non avranno nessun sostegno, né psicologico né legale, e nessuna possibilità di recupero in un Paese che non ritiene necessario il servizio e l’esistenza dei centri antiviolenza».

martedì 19 luglio 2011

l'Italia trema, ma non per il terremoto.

http://www.repubblica.it/images/
Fortunatamente la scossa tellurica registrata domenica sera nella pianura padana, con epicentro nei pressi di Rovigo, non ha avuto esiti preoccupanti per cose e persone e tutto si è risolto, solo con un po' di paura.
Quello che fa davvero preoccupare è invece il continuo ribasso dei mercati finanziari soprattutto in ambito nazionale. Si, perchè  malgrado la manovra "lampo" del governo, alla riapertura di Piazza Affari, circa 12 miliardi di euro degli investitori italiani sono andati in fumo e ciò fa prevedere un nuovo periodo nero che, dalla finanza, si trasferirà a tutti gli operatori economici  e ovviamente andrà ad intaccare nuovamente il già misero portafoglio della gente comune.
Se  si pensa che la manovra del governo prevede di  agire in modo imponente sulle aliquote e sulle deduzioni IRPEF e su alcune aliquote IVA, penalizzando quindi direttamente  i lavoratori dipendenti e pensionati, gli artigiani e la piccola impresa, ci si chiede quale altro barile occorrerà raschiare, per cercare di dare respiro e soprattutto garantire un po' di crescita alla nostra disastrata economia.
In realtà queste manovre finanziarie danno sempre l'idea di essere "tattiche" e mai "strategiche", cercando soltanto di raggranellare qualche soldo, prendendolo ovviamente laddove è più semplice il prelievo.
Mai un piano a lungo termine che tenti, ad esempio, di stroncare  l'evasione fiscale, mai l'introduzione di misure strutturali severe che possano eliminare la corruzione, vero cancro della politica e che da anni imperversa in tutto l'ambiente economico finanziario, non a caso due procure (Trani e Roma)  hanno aperto fascicoli per indagare circa la speculazione sui mercati borsistici e sul mercato secondario dei titoli di Stato seguita alla diffusione di rating sull'Italia
Concludendo con una battuta, se i sismologi si preoccupano della scala "Richter", gli italiani dovranno preoccuparsi della scala "Bitter" che non è un aperitivo, ma, traducendo dall'inglese, l'amaro che ancora dovranno ingoiare, nel prossimo futuro.

mercoledì 13 luglio 2011

Un insolito complotto di famiglia.

http://www.donna10.it/
Con l'arresto di Cosima Serrano si è completato il quadro di famiglia Misseri. Quest'ultimo provvedimento dei magistrati che indagano  sull'assassinio di Sara Scazzi,  dà ragione a quanti, come chi scrive, sono stati sempre convinti che fosse impossibile che la donna potesse essere del tutto estranea alle circostanze che hanno portato alla morte ed al successivo occultamento del cadavere della povera quindicenne di Avetrana.
Il caso ha voluto che quasi contemporaneamente all'arresto di Cosima, Michele Misseri fosse scarcerato per decorrenza dei termini, quasi a costituire un ideale passaggio di consegne tra moglie e marito circa le responsabilità di quell'orrendo omicidio. Beninteso Cosima come Sabrina sua figlia, pur essendo accusate di reati gravissimi, allo stato attuale non sono ancora colpevoli di niente e la loro detenzione rientra in quelle che gli inquirenti chiamano misure cautelari, in attesa del processo. Di converso, Michele non diventa automaticamente santo,

sabato 9 luglio 2011

Da oggi a Siena una grande manifestazione delle donne all'insegna del "Se non ora quando"



Pubblico volentieri questo articolo apparso su L'Unità.

"Oggi a Siena si tiene l'incontro fondativo del movimento delle donne. Da ora in poi continueremo ad allargare la rete e a porre la nostra agenda di temi alla comunità politica». Come dimostrano le parole di Cristina Comencini, è andata ogni oltre previsione la partecipazione all'incontro "Se non ora quando", la kermesse al femminile che tiene viva la fiamma che si era accesa, in varie piazze italiane, lo scorso 13 febbraio.Il successo di questa manifestazione-bis lascia davvero pensare che sia nata una «rete nazionale di donne», impegnate sui temi della maternità, del lavoro, ma più in generale sul ruolo della donna nella società italiana. I lavori si sono aperti con la proiezione di un video sulla manifestazione di febbraio, e, a seguire gli interventi dal palco: dai rappresentanti del comitato nazionale "Se Non Ora Quando?" all'economista Tindara Addabbo, da Linda Sabbadini dell'Istat e da Sabina Castelfranco della Stampa estera. «La situazione delle donne nel nostro Paese è critica: meno di metà delle donne lavora, al Sud neanche un terzo», ha detto Linda Laura Sabatini. «Siamo uno dei fanalini di coda dell'Europa per tasso di occupazione femminile - ha proseguito - la disoccupazione femminile è più alta di quella maschile (9,7% contro 7,6%) e, a parità di titolo di studio conseguito, le donne guadagnano meno degli uomini e ben il 40% delle laureate svolge un lavoro non adeguato al titolo di studio conseguito». «La presenza delle donne nei luoghi decisionali - ha aggiunto Sabatini - è bassa, soprattutto in quelli economici e politici, ed i mutamenti, quando ci sono, sono molto lenti e frutto di grandi fatiche delle donne». «Uno dei problemi più critici - ha concluso - è quello del rapporto tra maternità e lavoro: i tassi di occupazione continuano a risentire dei carichi familiari e si riducono all'aumentare del numero di figli».

martedì 5 luglio 2011

Ultime ore, un'epoca buia di censura su internet?

http://247.libero.it/img
Ricevo e pubblico volentieri questo articolo di Giulia Innocenzi-Avaaz.org


Cari amici,

Fra 2 giorni l'Autorità per le comunicazioni potrebbe votare un provvedimento che metterebbe il bavaglio alla rete, arrivando perfino a chiudere siti internet stranieri in modo arbitrario e senza controllo giudiziario. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per difendere la nostra libertà d'informazione su internet!
Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e fra 2 giorni un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

sabato 2 luglio 2011

Un viaggio a Lourdes



In passato quando qualcuno mi parlava di Lourdes notavo spesso una certa tendenza ad avvolgere il racconto della visita al santuario, in un alone di misticismo esasperato, in una sorta di inaspettato integralismo religioso, poco comune nei discorsi che normalmente gli stessi facevano frequentando domenicalmente le chiese cattoliche. Così, anche suffragato dalle parole di un amico sacerdote: "non c'è bisogno di andare in un santuario, per elevare la nostra preghiera..."ho sempre considerato Lourdes, piuttosto che Fatima, San Giovanni Rotondo, o Medjugori, più tappe di un percorso turistico-religioso o magari "l'ultima spiaggia" per malati terminali, che un cammino vero e proprio di fede.
Per questi motivi ho avuto molti dubbi nell'accettare una proposta di viaggio che prevedesse anche alcuni giorni di permanenza proprio in quel di Lourdes e solo il far piacere ad una persona cara e la considerazione dell'aspetto turistico dell'intero viaggio, mi hanno fatto comunque decidere per il si.
La prima cosa che mi è stata fatta notare, entrando nell'area del più famoso santuario mariano al mondo, è stato un forte profumo paragonabile al ciclamino, ma non c'erano fiori di ciclamino o altro nei paraggi, per cui senza parlare subito di miracoli, l'unica spiegazione è che il profumo venisse da qualche particolare albero che tuttavia non ho potuto individuare.
In realtà l'organizzazione che gestisce il santuario ( espressione  della diocesi di Tarbes e di Lourdes) si guarda bene dal parlare di miracoli, evidenziando anzi,  che l'acqua che sgorga dalle fontanelle e che tutti utilizzano per riempire i caratteristici contenitori a forma di "Madonnina" o quella che si trova nelle famose "piscine" in cui i fedeli si immergono, non è affatto miracolosa, ma è soltanto l'acqua che sgorga dall'antica sorgente dei tempi di Bernadette Soubiros, la Santa a cui, secondo la tradizione,  apparve la Signora vestita di bianco che si definì come l'Immacolata Concezione.
Più che un santuario tradizionale quello di Lourdes appare più come un "campus" religioso, esteso com'è su parecchi ettari di terreno, al cui interno si trovano un ospedale che presta assistenza e cura a tutti gli ammalati gravi in visita, un centro culturale, una biblioteca, sale per riunioni ed incontri e poi ovviamente luoghi di preghiera che vanno dalla Grotta dell'Apparizione, alle due Basiliche sovrapposte, all'immensa Basilica sotterranena a forma di nave rovesciata dove si celebra la Messa Internazionale, ad altre chiese situate al di là del fiume che scorre all'interno del grande parco naturale che ricopre il resto dell'area.
Devo dire che, a differenza di altri santuari da me visitati, a Lourdes si respirava un'aria vagamente festaiola, niente di serioso o mistico, o perlomeno, questo è quello che ho percepito nel mio "osservare" dato che il mio attuale scetticismo nei confronti della fede, non mi ha consentito di partecipare attivamente a tutte le celebrazioni e attività religiose che si svolgevano, ma a cui ho voluto tuttavia assistere assumendo, appunto, il ruolo di osservatore neutrale in ascolto.

Nel contempo quello che mi ha maggiormente colpito sono state  le persone, i numerosissimi pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo, i loro sguardi, i loro atteggiamenti. Niente azioni spettacolari, nè ostentazione nel compiere  i normali gesti che accompagnano le funzioni liturgiche,  dal Rosario della grotta, alla messa internazionale, al giornaliero e frequentatissimo "flambò", la fiaccolata a cui tutti partecipano con la piccola candela in mano, tutti si accostavano agli eventi con sobria compostezza magari accompagnata spesso, da una riverente commozione Anche gli ammalati, i tanti portatori di handicap nelle loro carrozzelle fornite dall'ospedale, tirate da altrettanti ragazzi del centro della gioventù, non avevano le sembianze che spesso avevo immaginato, tipo gli appestati ammucchiati sui carri e portati al lazzaretto di manzoniana memoria, bensì avevano sguardi ed espressioni serene, forse soltanto pieni di una speranza che non fa mai male.
Insomma l'osservatore che era entrato nel santuario  con altezzoso scetticismo, ne è uscito con un nuovo senso di umiltà, con una nuova e rispettosa ammirazione per tutti coloro che attingono dal loro pellegrinaggio a Lourdes tanta speranza, tanta nuova linfa che alimenta la loro fede.
Non credo ciò abbia niente di miracoloso, tutt'altro, è solo l'ennesima dimostrazione della estrema caducità dei pregiudizi.