martedì 30 novembre 2010

Wikileaks, libertà d'espressione o destabilizzazione globale?

Wikileaks, (da leak, " perdita", "fuga [di notizie]" in inglese) è un'organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo, grazie a una "drop box" protetta da un potente sistema di criptaggio, documenti coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio sito web. WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o aziendale da fonti coperte dall'anonimato. L'organizzazione con a capo  Julian Assange,  si occupa di verificare l'autenticità del materiale che poi pubblica tramite i propri server dislocati in Svezia e Belgio, due Paesi con leggi che proteggono tale attività, preservando l'anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella "fuga di notizie".(wikipedia)
Gli 'scoop' di Wikileaks hanno preso il via nel 2006 con la pubblicazione di un complotto per assassinare, i membri del governo somalo firmato dallo sceicco Hassan Dahir Aweys. Proseguono nel 2007 con la pubblicazione di documenti che vanno dal materiale di equipaggiamento nella guerra in Afghanistan alle rivelazioni sulla corruzione in Kenya. In quell'occasione viene anche fuori l'orrore del campo di Guantanamo. Nel 2010 Wikileaks svela a New York Times, Der Spiegel e The Guardian aspetti nascosti della guerra in Afghanistan  e pubblica quasi 400.000 file militari riservati sulla guerra svoltasi in Iraq fra il 2004 e il 2009.
Oggi però la diplomazia internazione è in agitazione, poichè si annuncia la pubblicazione di notizie riguardanti i rapporti tra gli Stati Uniti e quasi tutto il resto dei paesi nel mondo, Europa e Italia compresi.
Una mole di circa 250.000 tra cablogrammi, messaggi etc. di ambasciatori, addetti esteri, funzionari contenenti giudizi, pareri, consigli riguardo il paese o l'organizzazione  che di volta in volta venivano testati dal governo americano.
Lo scopo di questo post non è quello di commentare i contenuti, nè tantomeno verificarne la vericidità, bensi chiedersi, in primis, se sia giusto il principio secondo cui tutti debbano conoscere ciò che si nasconde dietro la diplomazia "di facciata", se sia giusto che tutti conoscano come, attraverso intrighi internazionali di vario genere, si decidano a volte le sorti di governi, di strategie politiche, finanziarie e quant'altro.
Leggo da varie fonti che ciò rappresenterebbe addirittura una sorta di nuovo terrorismo, ponendo in atto una destabilizzazione della sicurezza globale, partendo dal presupposto che il semplice cittadino non è in grado di valutare con maturità ed equilibrio la verità sulle azioni succitate.
Sull'altro versante ed anche sulla falsariga delle precedenti rivelazioni di documenti, primo fra tutti il caso Guantanamo, si afferma che il conoscere la verità da parte di tutti, può contribuire ad una assunzione di responsabilità dei governi, tale da modificare la loro azione in tal senso.
Seconda domanda: trattandosi non di problemi inerenti all'organizzazione militare o governativa interna agli States, ma come già detto delle relazioni tra essi e quasi tutti i paesi del resto del mondo, se la pubblicazione di documenti riservati, segreti o confidenziali possa effettivamente portare ad un miglioramento delle stesse relazioni o non, piuttosto,  ad un loro inasprimento.
Fonti governative statunitensi e inglesi fanno sapere che la diiffusione di dette notizie, potrebbe portare addirittura alla perdita di molte vite umane, mentre nell'idea di Assange e dei suoi collaboratori, ciò dovrebbe rompere per sempre, l'egemonia degli Usa nel mondo ed abbattere il loro modo di intromettersi negli affari politici ed ecomici degli stati contemporanei.
A mio modo di vedere un rischio c'è ed è quello di vedere qui applicato lo stesso principio machiavellico che fa nascere la "ragione di stato" nelle vicende nazionali ed internazionali e che ha portato, tante volte,  ad uccidere  in nome  dello stato, piuttosto che della giustizia, di un ideale o di un credo religioso, lasciando poi alla storia, il compito di dimostrare quante di quelle uccisioni, siano state almeno utili all'umanità, giacchè, io penso, che nessuna di esse sia lecita.
La futura pubblicazione dei documenti che ovviamente non sono pallottole, potrebbe comunque avere effetti dirompenti, se non sul piano prettamente diplomatico dove. si sa, le apparenze contano molto più della realtà, sulla finanza globale già in crisi (se,come si annuncia, saranno pubblicati anche  documenti riguardanti banche importanti) e sicuramente sulla credibiltà dei governi, primo fra tutti quello statunitense, nei confronti dei rispettivi cittadini.
Anche in questo caso sarà la storia a dirci se ne sarà valsa la pena, pur restando valido, a mio modo di vedere, il vecchio aforisma che recita:
"Se non vuoi che si sappia in giro che tradisci tua moglie, l'unico modo è...non tradirla!

wiska...chi lotta vive!

sabato 27 novembre 2010

La rabbia del sud.

Mi ha molto colpito un articolo apparso sul "Messaggero di S.Antonio" di novembre, a firma  di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano dal titolo "La rabbia del sud". La parola rabbia non è un termine abituale nel lessico di un uomo di chiesa, perchè molto vicino all'ira che è uno dei vizi capitali. Soprattutto non se ne parla  in termini positivi, Bregantini invece, la mette al centro della sua esperienza pastorale:
Pur vivendo da quasi tre anni in Molise regione piccolissima ma serena e vivibile, ancora in bilico tra un Nord cui guarda e un Sud cui e storicamente legata,sento vivissima nel mio cuore la rabbia del Sud. Vivo le vicende che riguardano questa terra con un’eco interiore che mi plasma e mi parla, perché sento che quei problemi non sono loro, ma nostri....
La rabbia diventa quindi forza trainante che permette di poter comprendere appieno i problemi della gente del sud arrivando a farli propri e consente di trovare la strada giusta per la loro soluzione, che attraverso storie eccellenti, non può essere che la politica:
Per queste ragioni mi ha indignato la vile uccisione del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Un pescatore prestato alla politica. Un sindaco intelligente e acuto che aveva impostato tutto il suo efficace lavoro sulla riscoperta dei valori tipici di una terra dalle bellezze ancora incontaminate. Bellezze dalle quali scaturisce una richiesta silenziosa ma tenace: rendere quelle terre produttive, per i figli del Molise cosi come per tutti i figli del Sud. Ecco perche Vassallo ha lottato contro i rifiuti, ottenendo una consistente risposta dai suoi concittadini entusiasti di aderire alla raccolta differenziata da lui promossa. Ha valorizzato la tipicità nei mercatini rionali, dando spazio alle piccole ma forti realtà locali. Ha, in definitiva, creduto nella politica.
Già, Angelo Vassallo un eroe dei nostri tempi, svanito ben presto dall'agenda dei media e della classe politica per far posto, purtroppo, alle foto dell'immondizia, o dell'ultima conquista erotico sentimentale del premier.
L'arcivescovo si schiera con il sindaco ucciso e ne porta avanti il coraggio, la tenacia, l'intelligenza politica e poi si spinge oltre:
Ora, da questa morte deve arrivare una lezione di vita: sostenere chi lotta per la giustizia, non lasciare mai soli i sindaci intelligenti, i preti combattivi, le chiese che si svegliano, i giovani che sperano...
Dando sia risposte pratiche che sociali:
Questa l’unica risposta che possiamo  dare all’appello del cardinale Sepe, quando denunciava "la mancanza sia di pane che di speranza". Frase durissima, la sua, ma tristemente realistica...
unendo laicità e religiosità, Dio e uomo:
C'è una stretta e vitale correlazione tra religione e giustizia, tra spiritualità e politica tra Dio e l'uomo. E nel Sud, questo lo si coglie subito. Perche basta un prete in gamba perché anche il paese cresca. O un sindaco che ci crede,perché il paese sia custodito nei suoi nativi colori.
In conclusione, la rabbia del sud non è il solito vittimismo piagnucoloso, non è voglia di assistenzialismo, ma rappresenta il vero motore della volontà di essere, insieme al nord, soggetto e non oggetto della nazione, della sua realtà economica e sociale. Lo dice un uomo di chiesa, un uomo sul campo che difende la politica vera, la politica pura e i politici, specie quelli del sud, devono fare la loro parte, raccogliere questo invito che Bregantini mette in essere, oltre che con questo articolo, con la sua azione di ogni giorno.

wiska...chi lotta vive!

martedì 23 novembre 2010

Chevanton ed Eto'o ovvero due facce della giustizia sportiva

Premetto che i due episodi avvenuti domenica scorsa sono ambedue deprecabili e dovrebbero essere oggetto di un serio esame di coscenza da parte dei due protagonisti e delle loro rispettive società.
C'è anche da sottolineare che la giustizia sportiva del calcio è stata spesso al centro di polemiche in casi ben più gravi di quello che qui vorrei analizzare, casi d'incapacità, assenteismo o, peggio ancora, corruzione.
In questo caso, a mio modo di vedere, si insinua l'eterno sospetto che anche nel calcio ci sia un nord e un sud, un forte e un debole, trovandoci davanti ad un singolare metro di giudizio riguardo ciò che avviene sui campi di gioco, ma veniamo ai fatti :
1. Partita Chievo Inter: il calciatore Samuel Eto'o attaccante di questa'ultima formazione, dopo un'azione in cui egli sarebbe stato provocato da un calciatore del Chievo,  si avvicina al medesimo, che era a circa una decina di metri e gli sferra una testata in pieno petto, facendolo cadere. La quaterna arbitrale non si accorge di nulla per cui l'attaccante camerunense non viene sanzionato ed anzi, nel proseguio della partita, segnerà anche una rete che, per fortuna del Chievo, sarà ininfluente per il risultato finale.
2. Partita Lecce Sampdoria: l'attaccante del Lecce Ernesto Chevanton, dopo una protesta per un rigore non accordato, insegue un calciatore della Samp e commette un netto fallo da tergo, l'arbitro se ne avvede e lo espelle. Il calciatore del Lecce allora si sfila la maglia e la lancia in direzione dell'arbitro (senza peraltro colpirlo), quindi va nei pressi dell'arbitro e additandolo proferisce delle parole irriguardose (almeno così si deduce).

Le decisioni del giudice sportivo sono state: 3 giornate di squalifica a Eto'o (con prova televisiva), 5 giornate di squalifica a Chevanton (da referto arbitrale), se a ciò si aggiunge che il giocatore dell'inter doveva essere espulso e invece ha giocato l'intera partita, segnando, come già detto, anche una rete, mentre il calciatore del Lecce è stato espulso e la sua squadra ha giocato quasi l'intera partita in dieci uomini, le effettive giornate di squalifica diventano 2 per Eto'o e 6 per Chevanton.
Mi sembra fuor di dubbio che il metodo di giudizio svantaggia pesantamente il giocatore leccese e sono ipotizzabili due tipi di ragionamento a giustificazione di ciò. Il primo è che si dia più importanza ad un comportamento irriguardoso nei confronti dell'arbitro che a fenomeni di condotta violenta sul terreno di gioco, il secondo, antico ma sempre inquietante, è  che i calciatori che militano nelle potenti società del nord, abbiano un trattamento privilegiato rispetto ai loro colleghi che militano nelle modeste società del sud. 

wiska...chi lotta vive!

sabato 20 novembre 2010

Alla faccia della tutela della privacy.

Come già accennavo nel post L'orca assassina, alcune importanti emittenti televisive si sono ormai schierate, a proposito del caso della povera Sara Scazzi, a favore di Michele Misseri (Porta a Porta - RAI-1, Quarto Grado - Rete4) o a favore di Sabrina (Matrix - Canale5, Chi l'ha Visto - RAI-3).
Proprio la trasmissione della Sciarelli ha dedicato nell'ultima puntata di mercoledì 17 nov, gran parte del tempo alla triste vicenda. Si sa che questa è una storica trasmissione di servizio per la ricerca di persone scomparse, che però ultimamente sembra anche dedicarsi alla ricerca dei colpevoli dei casi di cronaca.
Le ipotesi avanzate dalla Sciarelli  e dalla sua redazione insinuavano forti sospetti di insabbiamento della verità, da parte degli inquirenti, tipo la frettolosa autopsia e sepoltura del cadavere di Sara, che a loro modo di vedere sarebbe potuto essere oggetto di ulteriori e più approfonditi esami con l'uso di  imprecisate tecniche speciali.
Quindi ci si è soffermati sulla testimonianza di una cliente di Sabrina,( la cui figlia abita proprio di fronte a casa Misseri,) che asseriva che lungo la strada percorsa da Sara, in quel fatidico pomeriggio del 26 agosto, c'è una scuola in ristrutturazione,  in cui ci dovevano essere degli operai al lavoro.(non si capisce dove si volesse andare a parare, ma la circostanza è stata sempre smentita dagli investigatori).
C'è stata poi la conta degli sms inviati e ricevuti da Sabrina tendenti a scagionare la stessa dalle accuse a lei rivolte, perchè per essere lei l'assassina (cito testualmente) "avrebbe dovuto strangolarla con una mano, mentre con l'altra inviava sms", tralasciando che gli inquirenti non sono affatto convinti della fascia oraria in cui è avvenuto il delitto.
Infine, dulcis in fundo, la Sciarelli tira fuori la notizia che sul percorso della vittima, risiedono ben sette persone che hanno avuto precedenti penali (indagati o anche arrestati) in reati connessi alla violenza sessuale!
Qui tocchiamo proprio l'apice dell'assurdo... ma cosa si vuole insinuare, che Sara sia stata vittima di una setta, di un gruppo di maniaci o che?
E come ha  fatto la redazione di Chi l'ha visto (ammesso che sia vero) a venire a conoscenza  dell'esistenza di tali persone ? Ha forse controllato tutti i nomi dei residenti di Avetrana, verificandone poi la posizione nel casellario giudiziario?
Bel colpo Sciarelli...alla faccia della tutela della privacy!!!

giovedì 18 novembre 2010

Destra e Sinistra

Nella trasmissione di Fazio e Saviano di lunedì scorso, il segretario del PD Bersani e il Presidente della Camera Fini hanno letto due elenchi che, a loro parere, rappresentano rispettivamente i i valori di Sinistra e Destra. Può apparire singolare la scelta dell'ex esponente di An, data la sua attuale situazione politica,  ma rimane pur sempre un personaggio di spicco, forse il più importante nella storia della destra italiana.
Tuttavia esponenti del governo e dei media che lo sostengono, oltre a criticare tale scelta hanno accusato i due oratori di aver detto cose ovvie e abbastanza banali secondo quella logica del Berlusconismo per la quale le idee degli avversari politici (Bersani da sempre o Fini da poco)se non vengono demonizzate, vengono banalizzate e rese ridicole.
Forse, come già diceva Giorgio Gaber in una delle sue ultime canzoni, la differenza tra le due parti non è più così netta e la modernità esprime temi che le investono trasversalmente, ma si tratta pur sempre di "valori" e non credo sia stata una perdita di tempo enunciarli in una trasmissione televisiva del servizio pubblico.
Ripeto trattandosi di "Valori" non è mai ovvio e banale enunciarli, ma fa anche bene ascoltarli come fa sempre bene tra genitori e figli, piuttosto che in un rapporto di coppia dirsi "ti voglio bene", non pensando mai che ciò sia ovvio o scontato.
Tuttavia anche nella sostanza dei due elenchi ci sono, a mio parere, elementi tutt'altro che retorici  e vorrei puntare l'attenzione su alcuni di essi:

Bersani: "Abbiamo la più bella Costituzione del mondo. La si difende ogni giorno e il 25 aprile si fa festa..." -  non mi sembra sia tanto scontata questa idea, visti gli ultimi discorsi di Berlusconi sull'argomento.
Bersani: " Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio, ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza" - viste le ultime tendenze del Governo sulla gestione di Scuola Pubblica e  Sanità, anche questa affermazione è tutt'altro che ovvia.
Bersani: "Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco, né calabrese né lombardo né marocchino..." non credo che ciò sia scontato per Calderoli e i suoi amici della Lega.
Bersani: " Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento..." - anche questa affermazione non mi pare scontata, visto il caso Englaro e la Posizione della Chiesa  di Roma.
Fini: "La destra ritiene solidali e quindi meritevoli di apprezzamento le imprese e le famiglie che danno lavoro agli immigrati onesti, i cui figli domani saranno anch'essi cittadini italiani perché la patria non è più solo terra dei padri" - non sembra banale nè ovvio, specie per Lega Nord e PdL.
Fini: "per la destra solo lo Stato deve garantire che legge è uguale per tutti, che deve combattere gli abusi e il malcostume, deve valorizzare l'esempio degli italiani migliori. Per questo bisognerebbe insegnare fin dalla scuola che due magistrati come Falcone e Borsellino  sono davvero eroi..." - anche qui mi sembra un'inversione di tendenza rispetto alla centralità individualista del Berlusconismo.
Fini: "Per la destra l'uguaglianza tra i cittadini va garantita nel punto di partenza, al Nord come al Sud, a uomini e donne, ai figli degli imprenditori, degli impiegati e degli operai...." - non sembra un'ovvietà, una Destra che parla di uguaglianza, che è un ideale storico  della Sinistra.

Per concludere, le accuse addotte dai detrattori di Fini e Bersani appaiono più lo scomposto scalciare di un "muscolarismo berlusconiano" in piena difficoltà, che una critica basata sui contenuti espressi.

wiska...chi lotta vive!

lunedì 15 novembre 2010

Governo a pezzi?..Pezzi di governo!

Il governo Berlusconi sembra ormai giunto al capolinea della sua attività politica. Partito con proclami enfatici circa la sicura e duratura azione di governo, avendone del resto tutti i numeri (quasi 100 parlamentari in più rispetto all'opposizione), ha ben presto dimostrato limiti di coesione tra i componenti della coalizione, manifestatisi già alla vigilia delle Elezioni Amministrative, causa le disfunzioni organizzative in quasi tutto il territorio nazionale, con punte clamorose nei famosi casi della presentazione delle liste a Roma e in Lombardia. Poi è stato soprattutto il Presidente della Camera Gianfranco Fini a minarne la consistenza, sottolineando i vari "scivoloni" personali e non del Premier e soprattutto le non condivise scelte operate dal governo in materia di Etica (caso Englaro, coppie di fatto etc.), sull'immigrazione (tentativo di obbligare i medici alla denuncia degli "irregolari" e la polemica con la Lega circa il respingimento dei clandestini) e sul Ddl sulle intercettazioni, tanto caro a Berlusconi.
 Ultimamente la differenzazione di Fini si è spostata,in materia economico-finanziaria, anche sui tagli lineari operati dal ministro Tremonti, per non parlare dei molti dubbi palesati sulla bozza di riforma della giustizia presentata dal ministro Alfano culminando il tutto con la perentoria richiesta delle dimissioni del Premier.
Per cui tutto ciò farebbe pensare che ormai non ci sia nessun ulteriore spazio di manovra per il Governo Berlusconi IV, tranne forse l'approvare il piano di stabilità e bilancio dello stato, anche su invito del presidente Napolitano.
Invece alcuni  pezzi di questo ex governo sembrano  e navigare verso nuove alleanze  e guarda caso, sono proprio quelli che hanno contriibuito ad affondarlo, cioè i finiani, che s'incontrano con il Ccd di Casini e l'Api di Rutelli per pianificare una strategia parlamentare comune, in attesa di una futura nuova coalizione di Centro, non disdicendo nemmeno occhiate accondiscenti al resto dell'opposizione per la formazione di un ipotetico governo tecnico-parlamentare volto a cambiare l'attuale legge elettorale.
Fuori da questo "teatrino" della politica c'è il popolo italiano con tutti i grandi problemi del momento che sta lì ad aspettare che la politica, incapace di risolvere i problemi reali,  dia almeno un esempio di responsabilità e rispetto nei confronti di tutti i cittadini.

martedì 9 novembre 2010

"Mina la petra e scunni la manu!" Fini a Bastia Umbra

L'intervento di Fini nell'incontro di  Bastia Umbra, a cui hanno partecipato circa seimila  fedelissimi, ha dato il via politico a Futuro e Libertà, il movimento nato dalla scissione dal PdL, che a gennaio diverrà Partito vero e proprio.
Nulla da eccepire al discorso di Fini sotto il profilo analitico della sua esperienza nel Pdl, di cui ha tracciato una severa e arguta ricusazione e nulla da eccepire nemmeno sotto il profilo dell'analisi storica della prima repubblica, in cui ha auspicato un ritorno, che anch'io condivido, a una politica più sobria e soprattutto più attenta ai contenuti. A tal proposito ha citato,con un parallelo veramente ardito, che magari sarà oggetto di un altro post, personaggi politici come Almirante, La Malfa, Moro e Berlinguer. Anche i riferimenti ai valori etico-sociali sono sembrati coerenti con la modernità insistente sulla nostra società e sul pensiero che da sempre ha animato l'azione politica dell'ex leader di AN.
Ciò che invece mi ha lasciato perplesso è stato il lato della proposta politica in cui, a mio parere,  Fini ha detto tutto e il contrario di tutto: come il chiedere a Berlusconi di dare le dimissioni, per poi investirlo nuovamente, malgrado la succitata constatazione dell'attuale fallimento politico, della carica di capo di un nuovo governo (magari con qualche ministro futurista in più?), oppure criticare duramente la politica della Lega Nord e  il pesante condizionamento politico operato nei confronti del Premier, per poi addolcire la pillola chiedendo l'attuazione del "Senato delle Regioni", che è una vecchia proposta del Carroccio, dando l'impressione che, in ogni momento, la situazione politica possa scomporsi o ricomporsi e che in realtà la proposta dei Finiani, al momento, varia al variare dell'atteggiamento di Berlusconi e Bossi.
Insomma il Presidente della Camera fa clamore lanciando il sasso nello stagno, ma  rivisitando il proverbio salentino "Mina la petra e scunni la manu", dopo il lancio, nasconde subito la mano!

wiska...chi lotta vive!

giovedì 4 novembre 2010

L'orca assassina.

Apprendo, da notizie di stampa, che su un muro di Avetrana è comparsa la scritta "Sabrina assassina". Ancora una volta quindi si addita il colpevole, prima ancora che riferimenti oggettivi diano luogo ad una ipotesi accusatoria che possa poi essere oggetto di un processo e soprattutto di una sentenza, riguardo l'uccisione della povera Sara Scazzi.
Insomma dall'orco dei primi giorni impersonato da Michele Misseri, si passa ora all'orca, impersonata da sua figlia Sabrina, inoltre, nei vari dibattiti televisivi che ancora vanno in onda, si profilano due partiti: quello per colpevolezza dello zio e quello per la colpevolezza della cugina. Ad ogni modo, ad oggi e in attesa dei risultati della perizia medico-legale e dei risultati scientifici del RIS, sia Michele che Sabrina sono,a tutti gli effetti, "Presunti Innocenti" e di certo c'è soltanto che il primo conosceva il luogo in cui si trovava il cadavere della povera Sara. Tutto il resto è solo chiacchiera da salotto (televisivo per lo più), compresa l'ennesima lettera e le dichiarazioni di Valentina Misseri da cui si ricava la semplicistica affermazione: "la nostra era una famiglia normale e tutti ci volevamo bene, poi mio padre è impazzito e ha ucciso Sara... fatti suoi, noi che c'entriamo???"
wiska...chi lotta vive!

mercoledì 3 novembre 2010

A proposito di Ruby e il presidente..

Come mai nessuno esponente della Lega Nord è insorto a proposito della "solidarietà" di Berlusconi verso la diciassettenne marocchina, pur sapendo che la stessa è un'immigrata irregolare? Eppure proprio Bossi, Maroni etc. sono stati i più accaniti sostenitori dell'introduzione del reato di clandestinità nel DdlSicurezza 2009 Insomma anche per il Carroccio non tutti i clandestini, o meglio le clandestine, sono uguali.

wiska...chi lotta vive!

martedì 2 novembre 2010

Perchè "a margine.."

Qualsiasi evento, di qualsiasi natura, si verifichi nel mondo, che non sia un nostro fatto personale,  possiamo pensare che non ci riguardi affatto, oppure esso può colpirci profondamente. In un modo o nell'altro tale evento genera degli effetti e solo la storia poi stabilirà se hanno influenzato la nostra vita personale o meno.
In ogni caso noi lo abbiamo vissuto in modo indiretto, cioè non abbiamo potuto esserne la sua esecuzione, poichè esso è stato "a margine" della nostra vita.