martedì 30 novembre 2010

Wikileaks, libertà d'espressione o destabilizzazione globale?

Wikileaks, (da leak, " perdita", "fuga [di notizie]" in inglese) è un'organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo, grazie a una "drop box" protetta da un potente sistema di criptaggio, documenti coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio sito web. WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o aziendale da fonti coperte dall'anonimato. L'organizzazione con a capo  Julian Assange,  si occupa di verificare l'autenticità del materiale che poi pubblica tramite i propri server dislocati in Svezia e Belgio, due Paesi con leggi che proteggono tale attività, preservando l'anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella "fuga di notizie".(wikipedia)
Gli 'scoop' di Wikileaks hanno preso il via nel 2006 con la pubblicazione di un complotto per assassinare, i membri del governo somalo firmato dallo sceicco Hassan Dahir Aweys. Proseguono nel 2007 con la pubblicazione di documenti che vanno dal materiale di equipaggiamento nella guerra in Afghanistan alle rivelazioni sulla corruzione in Kenya. In quell'occasione viene anche fuori l'orrore del campo di Guantanamo. Nel 2010 Wikileaks svela a New York Times, Der Spiegel e The Guardian aspetti nascosti della guerra in Afghanistan  e pubblica quasi 400.000 file militari riservati sulla guerra svoltasi in Iraq fra il 2004 e il 2009.
Oggi però la diplomazia internazione è in agitazione, poichè si annuncia la pubblicazione di notizie riguardanti i rapporti tra gli Stati Uniti e quasi tutto il resto dei paesi nel mondo, Europa e Italia compresi.
Una mole di circa 250.000 tra cablogrammi, messaggi etc. di ambasciatori, addetti esteri, funzionari contenenti giudizi, pareri, consigli riguardo il paese o l'organizzazione  che di volta in volta venivano testati dal governo americano.
Lo scopo di questo post non è quello di commentare i contenuti, nè tantomeno verificarne la vericidità, bensi chiedersi, in primis, se sia giusto il principio secondo cui tutti debbano conoscere ciò che si nasconde dietro la diplomazia "di facciata", se sia giusto che tutti conoscano come, attraverso intrighi internazionali di vario genere, si decidano a volte le sorti di governi, di strategie politiche, finanziarie e quant'altro.
Leggo da varie fonti che ciò rappresenterebbe addirittura una sorta di nuovo terrorismo, ponendo in atto una destabilizzazione della sicurezza globale, partendo dal presupposto che il semplice cittadino non è in grado di valutare con maturità ed equilibrio la verità sulle azioni succitate.
Sull'altro versante ed anche sulla falsariga delle precedenti rivelazioni di documenti, primo fra tutti il caso Guantanamo, si afferma che il conoscere la verità da parte di tutti, può contribuire ad una assunzione di responsabilità dei governi, tale da modificare la loro azione in tal senso.
Seconda domanda: trattandosi non di problemi inerenti all'organizzazione militare o governativa interna agli States, ma come già detto delle relazioni tra essi e quasi tutti i paesi del resto del mondo, se la pubblicazione di documenti riservati, segreti o confidenziali possa effettivamente portare ad un miglioramento delle stesse relazioni o non, piuttosto,  ad un loro inasprimento.
Fonti governative statunitensi e inglesi fanno sapere che la diiffusione di dette notizie, potrebbe portare addirittura alla perdita di molte vite umane, mentre nell'idea di Assange e dei suoi collaboratori, ciò dovrebbe rompere per sempre, l'egemonia degli Usa nel mondo ed abbattere il loro modo di intromettersi negli affari politici ed ecomici degli stati contemporanei.
A mio modo di vedere un rischio c'è ed è quello di vedere qui applicato lo stesso principio machiavellico che fa nascere la "ragione di stato" nelle vicende nazionali ed internazionali e che ha portato, tante volte,  ad uccidere  in nome  dello stato, piuttosto che della giustizia, di un ideale o di un credo religioso, lasciando poi alla storia, il compito di dimostrare quante di quelle uccisioni, siano state almeno utili all'umanità, giacchè, io penso, che nessuna di esse sia lecita.
La futura pubblicazione dei documenti che ovviamente non sono pallottole, potrebbe comunque avere effetti dirompenti, se non sul piano prettamente diplomatico dove. si sa, le apparenze contano molto più della realtà, sulla finanza globale già in crisi (se,come si annuncia, saranno pubblicati anche  documenti riguardanti banche importanti) e sicuramente sulla credibiltà dei governi, primo fra tutti quello statunitense, nei confronti dei rispettivi cittadini.
Anche in questo caso sarà la storia a dirci se ne sarà valsa la pena, pur restando valido, a mio modo di vedere, il vecchio aforisma che recita:
"Se non vuoi che si sappia in giro che tradisci tua moglie, l'unico modo è...non tradirla!

wiska...chi lotta vive!

6 commenti:

  1. Per rispondere alla tua prima domanda ritengo che nascondersi dietro la diplomazia di facciata per certi versi possa consentire di nascondere magagne piccole e grandi. La trasparenza consenta una maggiore responsabilizzazione dei governi.

    Alla seconda domanda posso dirti che è ovvio che le conversazioni confidenziali possano contenere elementi imbarazzanti: è come raccontare la barzelletta sconcia tra amici. Nessuno la racconterebbe mai davanti al Papa. Ecco questi elementi dovrebbero essere tenuti segreti salvo inasprire relazioni diplomatiche talvolta faticosamente costruite.

    Se si scoprono magagne, ben vengano queste dichiarazioni; se serve a mettere zizzania da un lato sono perplesso ma a dire il vero, come ho messo in luce sul mio blog nel caso di Berlusconi, queste dichiarazioni hanno anche avuto un carattere importante per far vedere la scarsa considerazione degli USA nei suoi confronti.

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  2. Quindi, tutto sommato, ben vengano queste "rivelazioni" di wikileaks perchè val la pena correre qualche rischio, in cambio della verità ed anch'io la penso alla stessa maniera.
    Sempre ammesso che tutto ciò serva a qualcosa, dato che sul piano prettamente diplomatico, visti i sorrisi dell'incontro Clinton-Berlusconi, sembra non sia successo niente.

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  3. Anche a me giova sapere di questi retroscena che sono sempre divergenti dalla realtà, e quindi mostrano un altro punto di vista.
    E' anche giusto che la gente sappia quali porcate vengono commesse a danno di paesi o di popoli in nome della "RAGION DI STATO" e quindi conoscere quale è la considerazione che si ha di loro.
    Quello che mi preoccupa e non vorrei che avvenisse, è se queste rivelazioni portano a conflitti civili nazionali o internazionali.
    Ciò è l' ultima cosa che oggi serve all' umanita.

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  4. Come già dico nel post, qualche rischio lo si corre, ma non credo che possano scoppiare conflitti di tibo bellico, al di fuori di quelli già esistenti o potenziali (e sono tanti..). Penso più al rischio di un aggravarsi della crisi finanziaria già in atto, ma chissà, forse un futuro osservatore della storia attuale, potrebbe dire che finalmente si avverò la fine della finta finanza, quella che si basava solo sulle speculazioni...

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  5. Piace molto i vostri siti web particolari ! Indubbiamente un'offerta meraviglioso di conoscenza che è estremamente utile. Continuare a tenere la pubblicazione e che sto andando continuare la lettura a titolo ! Applausi .

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  6. @Anonimo: grazie per gli apprezzamenti e per aver visitato questo blog, a presto

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