sabato 9 novembre 2013

Figli di una vecchia canzone.

 
Rca-group
E' tanto che non scrivo.  All'indomani della soluzione dei problemi di salute  che mi hanno tenuto per molto tempo lontano dal blog, ecco insorgere ua sorta di apatia verso lo scrivere.
All'inizio non ho dato tanto peso, pensando che mi fossi, per così dire, arrugginito e che mi servisse solo riacquistare un po' d'allenamento, ma poi man mano che i giorni passavano, mi sono accorto che non era un'apatia verso lo scrivere in generale, ma che essa riguardava, più che altro, i fatti di cui avrei dovuto scrivere.
Chiunque abbia letto qualcuno dei miei post, saprà che scrivo prevalentemente di politica, poichè ho sempre pensato che essa sia il motore degli accadimenti che influenzano la nostra vita e che esistano, per tutti noi, solo due opzioni di fronte ad essa: parteciparvi oppure subirla.
Eppure malgrado mi sforzi, guardando la situazione politica nazionale, non riesco davvero a trovare spunti degni di nota; davvero non ricordo una situazione così statica negli ultimi 30 anni:
Cè 'è un governo che per voce del suo capo Letta, è più impegnato a spegnere le polemiche create dai partiti che lo sostengono, che a formulare proposte politiche innovatrici. C'è il solito Berlusconi che  disfa e ricompone il suo schieramento a seconda dei suoi guai personali, c'è un centro sinistra quanto mai silente e infine c'è il solito Grillo sempre occupato a rompere gli schemi e non solo quelli...
Insomma di cosa dovrei scrivere? Preferisco  dedicarmi ad altro, magari pensare agli anni in cui la politica era una passione vera, pur accorgendomi di entrare a far parte della schiera di personaggi descritti dalla stupenda " Nata sotto il segno dei pesci" di Antonello Venditti e di rischiare di rimanere soltanto figlio di una vecchia canzone.