mercoledì 28 marzo 2012

Nell'anno delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, un nuovo senso di appartenenza.

http://www.unbenignidanobel.it/wp-content/uploads/2012/03/abenigni-quirinale.jpg
Il 17 marzo si è svolta al Quirinale, la cerimonia di chiusura delle celebrazioni del 150° dell'Unità Italia. Una semplice e bellissima cerimonia che, a mio modo di vedere, ha espresso senza retorica quel nuovo e sincero spirito di coesione nazionale che proprio in quest'anno ha preso forma nelle coscienze degli italiani. Le stesse parole del Presidente Napolitano hanno infatti ribadito che se nello scorso autunno la politica era malata e i partiti tradizionali apparivano in affanno, l'antidoto è arrivato da un senso di appartenenza vigoroso e quasi insospettato, dimostrato soprattutto dalla gente comune.
Nel corso della manifestazione poi, Aldo Cazzullo, Dacia Maraini e Giuseppe Galasso hanno ripercorso la storia d'italia con accurate ed efficaci ricostruzioni.
Dulcis in fundo, Roberto Benigni, che ha entusiasmato e commosso l'ampia platea con la sua intelligente ironia ed il suo sensibile attaccamento alla storia ed agli ideali che hanno costruito la nazione Italia.
L'artista toscano ha sottolineato alcuni momenti storici dal 1870 ad oggi. Ne cito alcuni:

martedì 20 marzo 2012

Non imbavagliate l'Italia, dicamo no alla censura.

http://www.mondoinformazione.com/


ricevo e pubblico volentieri l'appello di Giulia Innocenzi di Avaaz.org


Cari amici,
La sciabola della censura ha fatto il suo ritorno in Italia, visto che l'Autorità per le Comunicazioni si sta preparando a imbavagliare siti internet come YouTube e persino Avaaz. Ci rimangono solo 2 giorni: facciamo il possibile per salvare la nostra libertà di espressione e la nostra democrazia.

venerdì 16 marzo 2012

L'onestà nel paese dei corrotti.

vicolocannery.it
Ormai sappiamo tutti che, in materia di finanza, lo spread rappresenta l'ampiezza dello scarto tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi, presi come riferimento e quelli degli altri paesi. Più questo spread è basso più gli stati sembrano offrire garanzie di stabilità. 
La manovra economica del governo Monti ha fatto si che detto scarto si riducesse notevolmente, per cui ci si può rallegrare di questo e lo possono fare soprattutto coloro che  hanno effettivamente contribuito a che ciò avvenisse. Sto parlando di chi ha visto il proprio salario ridursi, il proprio posto di lavoro diventare ancora più precario, il costo della vita aumentare. A questa grande massa di lavoratori, di piccoli imprenditori, di casalinghe, di pensionati etc. si deve se l'Italia non ha fatto la fine della Grecia o dell'Argentina dei primi anni 2000.
Per questo motivo è davvero inaccettabile che esista un altro spread che invece non accenna minimamente a diminuire ed è quello derivante dallo scarto  tra i pubblici vizi e le private virtù.
Ad esempio forse non tutti sanno che a fronte di un debito pubblico di quasi 2000 miliardi, la ricchezza delle famiglie italiane è stimata in 9500 miliardi. Ciò significa che mentre lo stato s'indebita, i cittadini continuano ad avere la capacità di risparmiare. Ma lo scarto non esiste soltanto per l'economia, riguarda anche l'aspetto comportamentale: in Italia infatti, è nota l'alta diffusione del volontariato (tra le più alte al mondo). Ce ne accorgiamo ogni volta che si verifica una calamità naturale, quando osserviamo l'accorrere di una grande massa di volontari che  spesso supplisce alle carenze dello stato. Inoltre nel nostro paese c'è una grandissima diffusione di piccole imprese, significando che per tantissimi italiani il lavoro è soprattutto un valore. Per contro il "lavoro" di molte persone che siedono nelle istituzioni è invece molto discutibile e sovente oggetto di indagini giudiziarie;  la stessa azione dei politici "onesti" è quasi sempre inconsistente e tende più che altro a mantenere rendite di posizione o di potere, dimenticando i reali problemi dei cittadini.
Un luogo comune recita che ogni popolo ha la classe politica che si merita ed a volte può anche essere vero, ma in Italia, proprio in questo momento storico, è un'affermazione che suona quanto mai falsa.
Penso sia più veritiero quanto scriveva Italo Calvino nel suo Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti, un articolo apparso su la Repubblica, nel marzo del 1980:


giovedì 8 marzo 2012

L' 8 marzo e la lotta di tante donne per la foresta amazzonica.

http://www3.lastampa.it/typo3temp/pics/e869a4fd68.jpg
Se si guardasse all' 8 marzo come  fenomeno puramente commerciale si farebbe magari un piacere a qualche settore della nostra economia, tipo i fiorai, i gioielleri o i ristoratori, ma certo si presterebbe il fianco alla giusta irritazione di tutte quelle donne che lottano ogni giorno per una reale parità con il genere maschile. Nel contempo si darebbe voce a chi invece considera la festa della donna come avvenimento folkoristico fine a se stesso.
Ecco perchè, proprio per valorizzare in qualche modo questa giornata, accolgo con piacere l'invito del blog laretedellereti a pubblicizzare un evento che nasce dalla volontà di tante donne determinate a far si che un ennesimo disastro ecologico e sociale non venga perpetuato in Brasile. Un disastro che riguarderà la foresta pluviale amazzonica.

Per questo è stata indetta una sollevazione planetaria contro il presidente brasiliano Dilma Rousself  perché, come fa notare il gruppo facebook  donne ultraviolette: “l’approvazione e i lavori della diga Belo Monte sul fiume Xingu, causerà non solo la distruzione di 40.000 indios e dell’ecosistema locale, ma anche dell’intero pianeta. Questa diga è la prima di un’intera serie di altre grandi dighe, strade e infrastrutture che devasteranno la regione amazzonica. E quel che più ci indigna è che una simile decisione sia stata presa PROPRIO da una presidente DONNA, dal passato di combattente vicina agli ultimi: CONTRO il tradimento di questa donna reclamiamo una sollevazione femminile planetaria."

A questo proposito riporto uno stralcio dell'articolo di Maurizio Villone apparso su La Stampa.it:

"Il tema della diga di Belo Monte risulta essere di grande interesse probabilmente perché tocca corde sensibili come l’ambiente, le etnie schiacciate dagli interessi economici, la natura, il Brasile.
Il problema è estremamente complesso e più che trentennale. Negli anni ottanta era già stato affrontato da Sting insieme a un gruppo di indios. Anzitutto ci sono in ballo interessi giganteschi. Gli attori sono molti: l’azienda idroelettrica e tutte le altre coinvolte nella enorme mole di lavoro, investitori, ingegneri e ricercatori, ambientalisti, fazenderos, il territorio interessato (incluso il fiume e gli animali, il quale merita lo stesso rispetto delle persone), gli indios*, i preti e gli abitanti il territorio in generale e, non ultimo ovviamente, il governo brasiliano.

domenica 4 marzo 2012

Caro amico Lucio ti scrivo...


http://multimedia.quotidiano.net/data/images/gallery/2012/32425/f1.JPG
Oggi sarebbe stato il 69° compleanno di Lucio Dalla e proprio oggi, a Bologna, si sono svolti i suoi funerali. La scomparsa del cantautore emiliano ha colpito tutti, fans e non fans, una morte così improvvisa lascia sempre l'amaro in bocca perchè fa cadere l'illusione che le cose che amiamo possano non finire mai.
"Ferma con le tue mani il treno Palermo Francoforte" verrebbe da gridare, parafrasando la bellissima Balla ballerino, una delle sue tante poesie musicali, quasi a fermare questo tragico momento,  ma purtroppo non è possibile e la vita, o la morte, compie il suo percorso inesorabile per tutti.
Se n'è andato un grande artista, un poeta e un cantante che non esiterei a definire ideologico. La sua ideologia era quella semplice della vita di tutti i giorni, quella dei cantastorie, un'ideologia che spesso sfociava in una sagace filosofia della vita, rispettosa delle sue contraddizioni, come ad esempio in Com'è profondo il mare.
"Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare

E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare "

Le sue storie seppure a volte crude come la realtà di tutti i giorni, racchiudevano tuttavia  una grande fiducia nelle persone, nella loro voglia di "amare lo stesso" malgrado le tragedie, i drammi, le violenze di cui spesso sono oggetto.

"Ecco il mistero,
sotto un cielo di ferro e di gesso
l'uomo riesce ad amare lo stesso
e ama davvero
nessuna certezza
che commozione, che tenerezza"
        

Una grande speranza futura. la speranza nel domani, quella che in Tango lo fa concludere con quello struggente "e sabato è domani..."
Caro amico Lucio, ti scrivo per dirti che mi mancherai e  potrei elencare dieci, cento  canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana degli ultimi trent'anni, ma voglio solo dirti  grazie per tutte quelle volte che hai accompagnato la mia vita emozionandomi, confortandomi e facendomi capire che
"L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando, è questa la novità"