venerdì 27 maggio 2011

Gli idioti senza cervello.

http://www.movieplayer.it/homevideo/
Non è facile commentare quanto sta accadendo in questi ultimi giorni che precedono il secondo turno delle elezioni amministrative. Il "senza cervello" attribuito da Berlusconi a coloro che votano la sinistra è talmente fuori da ogni regola etica e di buon senso da poter essere considerato, a primo acchitto, solo come un delirio dialettico, dettato dal nervosismo che pervade tutta la compagine del Pdl di fronte ad un'eventuale sconfitta elettorale a Milano e a Napoli. Invece un'analisi più attenta, può far scoprire che ciò è parte di una manovra ben precisa che affonda le sue radici in quella nuova esemplificazione del "pensiero unico" che prende il nome di Berlusconismo. Non a caso anche la campagna della Lega sposa questo tipo di strategia,

mercoledì 18 maggio 2011

Amministrative 2011, qualcosa si muove...


 Da una prima analisi del risultato del primo turno delle elezioni amministrative si evidenzia la buona tenuta del dato di affluenza alle urne. Secondo i dati del Viminale infatti, la percentuale dei votanti per le provinciali è del 59,62% contro il 60,88% della precedente elezione, mentre per le comunali la percentuale è stata del 71,4% contro il precedente 72,85%. Questo leggero calo, può essere considerato, se non un'inversione di tendenza, perlomeno il mantenimento di un livello accettabile di affluenza, tale da poter essere visto in una prospettiva positiva.
Venendo ai risultati dei candidati e degli schieramenti in campo, non mi appassiona più di tanto indicare chi abbia vinto e chi abbia perso(materia sempre facilmente plasmabile a uso e consumo dei contendenti), anche perchè sarebbe un'analisi alquanto prematura in vista dei ballottaggi del 29 e 30 maggio, vorrei invece sottolineare alcuni aspetti scaturiti dai risultati di questa tornata elettorale, che a mio modo di vedere, rappresentano delle piccole novità e, nella staticità del sistema politico italiano, vedere qualcosa che "si muove" costituisce sempre motivo di interesse.

domenica 15 maggio 2011

Oggi elezioni amministrative per più di 13 milioni di italiani, "Noi abbiamo fatto l’Italia, voi dovete conservarla, lavorando a farla prospera e grande."

lecceprima.it
La frase tra virgolette è di Antonietta De Pace, una delle tante donne eroiche che si batterono durante il risorgimento, per la nascita dell'Italia unita. Nata a Gallipoli in provincia di Lecce, la De Pace si trasferì a Napoli in giovane età dove, grazie al cognato, entrò in contatto col circolo dei cospiratori mazziniani e ben presto divenne parte integrante del gruppo patriottico antiborbonico meridionale. Arrestata in seguito ad una delazione, fu soggetta a torture psicologiche di vario tipo, come essere lasciata per giorni e giorni in una stanza, seduta ad una sedia, senza possibilità di stendersi o lavarsi, nel tentativo di farle confessare la sua appartenenza mazziniana. Malgrado l'accusa di cospirazione contro lo stato borbonico, per cui il procuratore generale Nicoletti aveva chiesto la condanna a morte ella riuscì a scampare alla pena poiché la giuria si espresse a parità di voti, tre contro e tre a favore. In seguito fondò a Napoli un comitato politico mazziniano, di cui facevano parte Antonietta Poerio, Raffaella Faucitano, e Alina Perret e quando Il 7 settembre 1860 Garibaldi entrò trionfalmente a Napoli con  ventotto ufficiali e due donne, una delle due era proprio lei, Antonietta De Pace, vestita con i colori della bandiera italiana.

sabato 14 maggio 2011

Un invito per le prossime Amministrative, specie per le donne.




http://www.corriere.it/
 Pubblico volentieri l'articolo di Monica D'Ascenzo su Out of the boot - Il Sole 24ORE

E se le donne iniziano a votare per le donne?.

Le quote sembrano ormai la panacea a tutti i mali della dis-parità di genere. La proposta di legge sull'introduzione delle quote nell'elezione dei consigli di amministrazione è ferma alla Camera, ma potrebbe ben presto vedere la luce (manca solo il via libera del Governo per l'approvazione in sede legislativa, quindi senza passare in aula). Se sarà approvata, verrà salutata con favore da tante manager che hanno dovuto abdicare al credo della meritocrazia a tutti i costi perché il tetto di cristallo non si sfonda. Ci sono, però, ambiti dove invocare le quote può suonare un po' ipocrita.La domanda, però, è: perché abbiamo bisogno di una legge per votare le donne e soprattutto per votarle come seconda opzione? stiamo forse dando per scontato che la prima preferenza vada sempre ad un uomo? Il dibattito è annoso: sono le donne che non votano le donne! a riguardo ricordo un aneddoto raccontato dall'attrice e regista alessandria Laura Bombonato: "non so nulla di politica, però quando frequentavo le magistrali eravamo 620 studenti, 600 ragazze e 20 ragazzi eppure i rappresentanti di istituto erano sempre maschi".Siamo cresciute con modelli maschili in certi ruoli e fatichiamo a liberarcene. In più quando si tratta di donne alziamo sempre le aspettative, se non sono perfette non meritano fiducia. Abbiamo forse bisogno delle quote in politica perché questo cambi? Non sarebbe forse meglio fare la propria parte per il cambiamento senza aspettare che ci sia una legge ad imporcelo?Nelle liste presentate per le elezioni comunali possiamo trovare decine di donne, qualunque sia la nostra scelta politica. Donne che in molti casi hanno curriculum eccellenti e che hanno deciso di mettersi in gioco per cambiare la loro città. Per anni abbiamo dato fiducia agli uomini, perché stavolta non proviamo a dare fiducia a una di queste donne? E forse qualcosa cambierà davvero se dalle urne uscirà un'indicazione netta. Forse se saranno elette più donne nei consigli comunali sarà anche più difficile per i sindaci eletti (siano essi uomini o donne) comporre giunte tutte al maschile. E' vero, poi si può sempre fare ricorso al Tar perché le giunte si adeguino e inseriscano "la quota rosa" (come è avvenuto Benevento, Toritto (Bari), Sorgono (Nuovo) fra gli altri). Ma sarebbe meglio non doverci arrivare e ognuno, in questa tornata elettorale, può fare la sua parte.

giovedì 12 maggio 2011

La tragedia di Wouter Weylandt ed un'informazione finalmente umana.

Ho ancora negli occhi l'immagine di un cronista che intervista il prof. Tredici, responsabile sanitario del Giro d'Italia, mentre sullo sfondo si scorge un lenzuolo bianco steso sull'asfalto, a ricoprire  presumibilmente un corpo. Ma è stata la sola immagine, peraltro casuale,  dell'incidente del povero Weylandt che è stata trasmessa durante la trasmissione televisiva della Rai, che ogni giorno segue le tappe del Giro.
Eppure di immagini che riprendevano lo svolgersi del tragico incidente che era costata la vita al giovane ciclista belga ce n'erano, ma la regia e tutto lo staff giornalistico della trasmissione, non si sono lasciati tentare dalla voglia di "scoop" che avrebbe sicuramente portato la loro audience alle stelle e si sono limitati a fornire notizie essenziali, anche ritardando la comunicazione dell'avvenuto decesso, per evitare che la moglie del ciclista, ancora ignara dell'accaduto e alla guida della sua auto, ne apprendesse la notizia dalla radio.
La stesso comportamento,

domenica 8 maggio 2011

Italia: riprendiamoci il nostro futuro!

http://www.nonrubatecilfuturo.it/precari
Ricevo e pubblico volentieri l'appello di Giulia Innocenzi  di Avaaz.org

Ogni giorno in Italia quasi 4 milioni di lavoratori precari faticano a costruirsi un futuro, senza un salario decente e privi di tutele fondamentali come il diritto alla malattia e alla maternità. E mentre migliaia di lavoratori disperati sono scesi in piazza per chiedere il cambiamento, il governo ha presentato un piano economico che evade completamente l'emergenza. Ma oggi un barlume di speranza c'è: il Tribunale di Genova ha creato un importante precedente, riconoscendo i diritti degli insegnanti precari e condannando il governo per la violazione della normativa europea contro la disparità di trattamento fra lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato. Se useremo questa sentenza

venerdì 6 maggio 2011

6 maggio, giornata di lotta per il lavoro.



Si svolgerà oggi lo sciopero generale proclamato da FLC CGIL ed a cui aderiscono numerose associazioni di lavoratori tra cui il Centro Iniziativa Insegnanti Democratici ed i precari di
"Il nostro tempo è adesso".
Diamo visibilità a questo evento, un vero momento di vita democratica di cui si sente la necessità.


mercoledì 4 maggio 2011

Che il commando americano abbia ucciso un Osama Bin Laden in carne e ossa o solo il suo fantasma in fondo è irrilevante.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/02/
Non sono un appassionato di dietrologia, nè vedo complotti ogni qualvolta un giudice emana un avviso di garanzia o un arbitro di calcio fischia un rigore inesistente, per cui non mi appassiona il dibattito che, specie in rete, insiste sulle tante stranezze che hanno accompagnato la divulgazione della notizia della morte di Bin Laden, primo fra tutti il laconico silenzio del Pentagono sulla gestione semi clandestina dello scontro che avrebbe portato all'uccisione del leader storico di Al Qaeda.
A dir la verità quella di Osama Bin Laden mi è sempre sembrata, già all'indomani dell'11 settembre, una figura mitologica che per l'occidente incarnava tutto il male del mondo, mentre per quell'islamismo che invocava la guerra santa contro l'occidente, rappresentava una specie di condottiero invincibile, in una sorta di "teoria estrema simmetrica" come scriveva all'epoca Carlo Galli,

domenica 1 maggio 2011

Viva il Primo Maggio nel ricordo delle vittime di Portella della ginestra.


http://www.ilnostrotempoeadesso.it/images/stories/manif.jpg
 La crisi economico finanziaria del 2009 e le successive scelte industriali e del governo hanno portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro e ad una sempre più pesante precarietà degli occupati, rendendo davvero critica la situazione generale. La festa del lavoro di questo 2011 assume, quindi,  una connotazione di vera lotta per la riacquisizione del diritto fondamentale su cui è basata la nostra repubblica.
Alle tante manifestazioni di oggi culminanti nel'abituale concerto di piazza San Giovanni a Roma, organizzato da CGL, CISL e UIL, seguirà lo sciopero generale del 6 maggio, cui aderiranno anche i precari del Il nostro tempo è adesso, in modo che il Primo Maggio non si esaurisca nella giornata di oggi, ma sia espressione duratura delle lotte e dei bisogni di tutti i lavoratori.
Il Primo Maggio però,  penso sia anche un'occasione per ricordare tutti i martiri del lavoro, tutti coloro che per un motivo o per l'altro hanno dato la propria vita, a volte anche inconsapevolmente, per il riscatto della dignità che dal lavoro deriva.
La strage di Portella della Ginestra ne è un esempio emblematico.

libera.it
Il 1º maggio 1947, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori,