Letterina di Natale

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Il ricordo delle letterine di Natale si perde negli anni dell'infanzia, almeno così è per me e siccome si dice che invecchiando si ritorna un po' bambini, quale miglior occasione se non quella di tornare a scriverne una attraverso il blog?

In realtà questa lettera non è indirizzata a Gesù Bambino o a Babbo Natale, loro ne hanno già tante scritte dai bambini di tutto il mondo e per questo sicuramente più importanti della mia. Essa è più modestamente dedicata a tutti coloro che hanno o avranno  la pazienza di leggere ciò che scrivo in questo spazio sulla rete.

Non ho intenzione di parlare del Natale dal punto di vista religioso, per questo ci sono persone molto più adatte di me, vorrei solo rendere note alcune mie sensazioni che credo possano essere le sensazioni che molte persone percepiscono in questo particolare periodo dell'anno.

Da tempo vedo che l'approssimarsi delle festività natalizie, paradossalmente segna un incremento di tutte quelle attività connesse alla nostra esteriorità: regali, preparativi per cene e pranzi, acquisti, progetti di vacanze e poi traffico caotico, file alle casse dei supermercati, gran confusione per strada e nei centri commerciali. tanto che spesso assistiamo a scene che dello spirito natalizio hanno ben poco, denotando nelle persone un'ansia , un'irrequietezza maggiore del solito.

Tutto ciò, ovviamente, va a scapito dell'interiorità, di una certa spiritualità intrinseca al Natale che non necessariamente ha un'appartenenza religiosa, ma che  comunque esiste in ognuno di noi. Il problema è che raramente ne siamo consapevoli, perchè non abbiamo o non troviamo il tempo per fermarci un attimo a riflettere, a pensare a quanto accade dentro di noi. In realtà il tempo ci sfugge, si dilegua e noi per cercare di stargli dietro, non riusciamo a vivere il presente.

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Alcuni, tra i più fortunati, hanno la fede e allora specie in questi giorni, dedicano un po' più di tempo allo spirito, frequentando le funzioni religiose, magari assistendo alla solenne celebrazione della Natività della notte del 24 dicembre. Attenzione però, perchè anche qui si annida la trappola dell'esteriorità. Parlo per esperienza, perchè per anni sono stato un cattolico praticante, vivendo la vita di parrocchia, facendo parte del coro , organizzando eventi e così via. Ricordo che a volte si era talmente presi dall'organizzazione della Veglia Natalizia o dalla preparazione musicale per le canzoni del coro, che si finiva per  trascurare la cosa più importante, cioè  l'essenza del Natale, che è preghiera, meditazione, riflessione sull'evento straordinario che esso celebra.
Oggi la situazione economico-finanziaria del nostro paese è davvero complicata e tocca più o meno tutti noi, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere e magari questa obbligata austerità, ci farà riscoprire momenti di gioia più semplici, ma proprio per questo più autentici.
Auguro allora a me stesso e a tutti voi, amiche e amici che mi seguite, di trovare la serenità che scaturisce dai nostri affetti, dalla presenza delle persone care, dalla consapevolezza della bellezza della natura che ci circonda ed anche, perchè no, dalla riflessione su un evento straordinario che da secoli ricorda a tutti la misteriosa e onnipresente opera della Provvidenza.
Buon Natale!

wiska