giovedì 24 febbraio 2011

Viva l'Italia, anche quella dei Bastian Contrario.

http://www.style.it/peopleshow/in-pics/tv/2011/sanremo-2011-la-terza-serata-.aspx

La performance di Roberto Benigni a Sanremo, nella serata dedicata al 150° dell'unità d'Italia, è stata uno degli eventi televisivi più significativi della tv pubblica. L'esagesi dell'inno nazionale, condita dalla verve ironica dell'attore, ma anche da tanta autentica partecipazione emotiva che, a sua volta, ha provocato emozione e commozione nel pubblico in sala e nei milioni di spettatori televisivi, fino alla standing ovation finale cui anche uomini come il direttore della Rai, Masi e il ministro La Russa non si sono sottratti, lascerà un segno indelebile nella memoria di ognuno di noi

lunedì 21 febbraio 2011

Altro che Libia, da noi le rivolte sono ben altre...i calciatori, la curva e il presidente.


 Spesso un avvenimento sportivo rimane nell'ambito del mero evento agonistico prestandosi solo al giudizio  di esperti del settore, altre volte invece come nel caso della partita di champion league, Roma-Shakhtar Donetsk, affiorano elementi che esulano sicuramente dal fatto sportivo.

lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando una manifestazione di soli uomini, per le donne??



Si è svolta in tutta Italia la manifestazione delle donne che aveva come slogan: "Se non ora, quando?" domanda riferita a alla condanna della mercificazione del corpo delle donne che spesso viene semplificata col termine "bunga bunga". Una manifestazione politica, ma

domenica 6 febbraio 2011

Vira a tribordo la nave governativa.


E' di qualche giorno la notizia che Berlusconi voglia fare un rimpasto del suo governo,  allo scopo di rinforzarlo e poter così andare avanti nella legislatura, incalzato com'è dalla Lega, dopo gli ultimi accadimenti in bicamerale in materia di federalismo.
Il rimpasto riguarda niente meno che Francesco Storace, leader di "La destra" formazione politica che aveva sempre ostentato la sua indipendenza da Berlusconi, fino ad arrivare ad una scissione da cui era nata "La destra-fiamma tricolore" capeggiata da Daniela Santanchè, che invece definiva il proprio partito «la destra leale a Berlusconi» e da cui è stata poi chiamata al governo (sottosegretario alla presidenza del consiglio) pur non essendo stata eletta nel 2008.
Insomma ancora trasformismo politico, che ormai va avanti da quando i "futuristi" hanno abbandonato il Pdl, ma si può dire che Berlusconi ormai gratti il fondo del barile perchè l'apertura a "La destra" seppure in gestazione già dall'intervento di Berlusconi, al congresso di quel partito dello scorso settembre, concluso dal "salutino" romano di berlusconi e dal bacio tra i due leader, sembra comunque un escamotage tanto discutibile quanto inutile.
Non si capisce infatti cosa possa offrire di positivo il partito di Storace che di destra ha solo il nome e poco più. Vero che cavalca alcune idee care ai liberali come la sicurezza, ma fondamentalmente si richiama ai valori del vecchio Msi post-fascista e filorepubblichino che ha sempre guardato con sospetto al sistema capitalista e mantiene una vecchia serie di pregiudizi sull’atlantismo, il ruolo dell’America, la questione israelo-palestinese eccetera. Senza dimenticare le parole di Storace contro il Lodo Alfano  o quelle con cui denunciò,quando Fini nel 2007 si presentò insieme a Berlusconi nell'allora federazione del PDL, "lo scandalo per cui avremmo dovuto accontentarci del rancio che ci veniva offerto, buttando a mare la nostra storia e la nostra gente. Ma noi siamo usciti da An perche' non volevamo entrare nel Ppe, non vedo perche' dovremmo entrarci con Berlusconi". O ancora nel 2008, a proposito della vicenda dei sondaggi falsi al Tg1, quando dichiarò:: "Berlusconi è un fuorilegge. L'unica risposta è in sede penale e soprattutto civile. L'ultima sconcertante esibizione sui sondaggi falsi, al Tg1, denota uno straordinario sprezzo delle regole."
Anche la base de "La destra", almeno dai primi commenti che si leggono su internet, sembra non gradire troppo questo coinvolgimento nel governo e rivolge a Storace la stessa accusa che lui ha rivolto a Fini, quando si alleò con Berlusconi e cioè di essere un traditore.
Già, il nome di Gianfranco Fini torna sempre e l'avversione verso l'ex leader di alleanza nazionale  sembra essere l'unico aspetto che accomuna questa nuova alleanza, l'ultimo  carburante del cabotaggio della nave governativa.

martedì 1 febbraio 2011

Lesa maestà per Roberto Saviano


Roberto Saviano, insignito della laurea honoris causa in giurisprudenza all'università di Genova, per "l’importante contributo dato al nostro Paese in favore della legalità, che è l’asse portante dello stato di diritto", nel corso della cerimonia di conferimento ha dedicato l'onorificienza a sua madre e ai magistrati di Milano che attualmente si occupano della vicenda Ruby, cioè Boccassini, Forno e Sangermano.
Normalissima la dedica alla madre, ma non dovrebbe sembrare nemmeno strana la dedica ai magistrati, trattandosi di una laurea in giurisprudenza, eppure ciò ha scatenato l'ennesima polemica sull'opportunità di dedicare la laurea proprio ai magistrati che indagano sul presidente del consiglio.
Tra tutti quelli che hanno tuonato contro Saviano, spicca Marina Berlusconi, presidente del gruppo Mondadori, che ha dichiarato di provare "orrore" per le sue parole.
Certo lei è la figlia del premier e la posizione che occupa,  la deve esclusivamente ai "poteri" del paparino, ma ciò basta a giustificare  una veemenza  tale da farle usare un termine che più appropriato sarebbe se riferito a ciò che proprio la maggior parte dei magistrati si trova ad affrontare tutti i giorni?
Io credo di no, a meno che la Presidente Marina non insinui anch'essa che il tris di magistrati sia solo lo strumento di un inverosimile potere occulto, che ha il solo scopo di far sparire dalla scena politica il così tanto amato padre. Oppure Maria Elvira, detta Marina è convinta di aver a che fare con un "suo" dipendente, dato che  Saviano, nella sua professione di scrittore, ha un contratto di collaborazione con la Mondadori e che quindi non gli è consentito appoggiare i nemici del grande Silvio, suo indiretto  e generoso datore di lavoro.
Insomma, fosse per la dinastia Berlusconi e per i suoi proseliti, per Saviano si prospetterebbe la "lex iulia maiestatis", cioè il crimine di lesa maestà nei confronti del "sovrano", che ha come pena, se non la morte, la sicura "aquae et igni interdictio " cioè la privazione di ogni diritto perchè indegno di continuare a far parte della comunità "imperiale".