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Chiaramente salva la buona fede del leader dell' Udc, è lampante che egli volesse implicitamente evocare l'epoca della Dc, partito di cui si sente erede e di cui auspicherebbe una nuova stagione.
Resta tuttavia un riconoscimento da parte di un avversario leale, di tutto ciò che il più grande partito della sinistra italiana ha significato per la storia della nostra giovane repubblica. Non è intenzione di questo post santificare il partito di cui peraltro lo scrivente è stato per molti anni sostenitore, sarebbe come benedire il diavolo con l'acqua santa, ma è importante sottolineare un aspetto che proprio le parole del buon Pierferdinando hanno evocato. Sto parlando dell'identità che questo grande partito di massa
ha dato a tutta la sinistra italiana, identità in cui tantissime persone si sono riconosciute e che le ha spinte a dedicare il loro tempo, le loro risorse intellettuali, fisiche ed economiche ad una causa, ad un ideale che aveva l'ambizione di cambiare il mondo. Poco importa che poi ciò si sia potuto rivelare un'utopia, per tutte quelle persone quegli anni sono stati bellissimi, pieni di speranza e quegli ideali hanno fatto superare i tanti problemi della vita di ogni giorno, hanno dato la forza per andare avanti, superando le prevaricazioni ed anzi dando loro il coraggio per alzare la testa e rivendicare i propri diritti.
Se penso alla stagione politica dell'attuale sinistra italiana, in cui si passa dal populismo dei post-rottamatori alla metempsicosi del partito pesante o leggero (ovvero D'alema vs Veltroni), finendo al comunismo "gaudente" di Vendola, mi chiedo in cosa si possa identificare un cittadino che voglia far parte di una sinistra alternativa al pur decadente Berlusconismo.
Il vecchio partito comunista era una struttura monolitica che all'apice della spinta democratica non è stato capace di andare oltre il misero centralismo democratico di Berlinguer, segnando forse l'inizio della sua fine, ma che riusciva a generare stimoli fortissimi nei suoi attivisti e nella sterminata massa di popolo che nel partito si riconosceva, stimoli che hanno avuto il loro sbocco naturale nella lotta per la conquista di una società più equa.
Far recuperare quegli stimoli, quella voglia di lottare per un ideale, rimane il compito primario per gli attuali psudo leaders della sinistra italiana.
meglio tardi che mai.....insomma Pertini, la Iotti, Ingrao e berlinguer...un altro mondo: felice d'averlo vissuto.
RispondiEliminaAnch'io sono felice d'averlo vissuto, specialmente quando leggo il nome di Pietro Ingrao, mi luccicano gli occhi. Un grande uomo, apprezzato molto meno di quello che meritava.
RispondiEliminaGrazie, un caro saluto
non mi permetto entrare nel campo o tema politico ma mi è piaciuto la frase del tuo post
RispondiEliminabuona giornata
@Simo: penso ti riferisca al titolo del post, grazie e buona giornata anche a te.
RispondiEliminaCiao, piacere di conoscerti!
RispondiEliminaComplimenti, hai proprio un bel blog!
@Adriana: piacere mio e benvenuta, grazie per l'apprezzamento, a presto.
RispondiEliminaQuoto Simona, nell'ambito politico preferisco passare la parola ad altri.
RispondiEliminaPassata a lasciare un saluto caro Wiska,a presto,
Ele
UIFEA11: Capisco, anch'io faccio fatica a scrivere di politica.
RispondiEliminaGrazie per i saluti e per essere passata, un abbraccio Ele, a presto
Ciao Wiska,la sinistra del passato,che credeva in certi valori, è solo un ricordo.La classe politica odierna,tutta,non ha proprio niente da spartire.Bisognerebbe buttar via tutto e ricominciare da capo,inserendo certi giovani di oggi,che hanno dei sani principi.Buona giornata
RispondiEliminaconcordo pienamente con erborista1.
RispondiEliminaA presto
lu
Erborista1: è quello che cerco di dire in ogni mio post che riguardi l'attuale sinistra italiana, però attenzione la sinistra non è. ad esempio, Renzi, con tutto il rispetto per suoi principi.
RispondiEliminaNon è sinistra nemmeno quella dei Governi Prodi, che hanno perseguito lo stesso post liberismo di Berlusconi, magari in modo meno cruento.
Grazie, un caro saluto
@Lufantasygioie: come già detto, non è solo questione di sani principi, ma anche di avere il coraggio e le idee per rifondare la sinistra.
RispondiEliminaGrazie Lu, a presto
Come avrai già capito da tempo.. odio la politica in tutte le sue sfaccettature e posizioni.
RispondiEliminaCosì ho deciso di passare solo per un saluto sperando che non te la prenda se non commento..
Un abbraccio e a presto!
:-)
@Sara: figurati se me la prendo, mi fa piacere anche solo scambiare un saluto. Quanto alla politica, nell'accezione comune che è quella che riguarda i vari partiti, non posso biasimarti. L'importante è fare "politica" quella con la lettera maiuscola, attraverso i propri comportamenti civici.
RispondiEliminaGrazie, un caro saluto
Ci vuole un rinnovamento e soprattutto deve essere meno snob. Voglio rivedere il porta a porta e la vicinanza al popolo. Saluti a presto.
RispondiElimina@Cavaliere: hai ragione, il radicamento sul territorio è l'elemento fondamentale per la vita di un partito, inoltre rende le persone consapevoli di far parte di un progetto politico e non di esserne semplici spettatori.
RispondiEliminaGrazie, un caro saluto
Grazie wiska per essere passato per il mio blog e per aver scritto questo post. :-)
RispondiElimina@Maria Ianniciello: è sempre un piacere visitare il tuo blog, grazie a te per il commento.
RispondiEliminaUn caro saluto