sabato 27 novembre 2010

La rabbia del sud.

Mi ha molto colpito un articolo apparso sul "Messaggero di S.Antonio" di novembre, a firma  di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano dal titolo "La rabbia del sud". La parola rabbia non è un termine abituale nel lessico di un uomo di chiesa, perchè molto vicino all'ira che è uno dei vizi capitali. Soprattutto non se ne parla  in termini positivi, Bregantini invece, la mette al centro della sua esperienza pastorale:
Pur vivendo da quasi tre anni in Molise regione piccolissima ma serena e vivibile, ancora in bilico tra un Nord cui guarda e un Sud cui e storicamente legata,sento vivissima nel mio cuore la rabbia del Sud. Vivo le vicende che riguardano questa terra con un’eco interiore che mi plasma e mi parla, perché sento che quei problemi non sono loro, ma nostri....
La rabbia diventa quindi forza trainante che permette di poter comprendere appieno i problemi della gente del sud arrivando a farli propri e consente di trovare la strada giusta per la loro soluzione, che attraverso storie eccellenti, non può essere che la politica:
Per queste ragioni mi ha indignato la vile uccisione del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Un pescatore prestato alla politica. Un sindaco intelligente e acuto che aveva impostato tutto il suo efficace lavoro sulla riscoperta dei valori tipici di una terra dalle bellezze ancora incontaminate. Bellezze dalle quali scaturisce una richiesta silenziosa ma tenace: rendere quelle terre produttive, per i figli del Molise cosi come per tutti i figli del Sud. Ecco perche Vassallo ha lottato contro i rifiuti, ottenendo una consistente risposta dai suoi concittadini entusiasti di aderire alla raccolta differenziata da lui promossa. Ha valorizzato la tipicità nei mercatini rionali, dando spazio alle piccole ma forti realtà locali. Ha, in definitiva, creduto nella politica.
Già, Angelo Vassallo un eroe dei nostri tempi, svanito ben presto dall'agenda dei media e della classe politica per far posto, purtroppo, alle foto dell'immondizia, o dell'ultima conquista erotico sentimentale del premier.
L'arcivescovo si schiera con il sindaco ucciso e ne porta avanti il coraggio, la tenacia, l'intelligenza politica e poi si spinge oltre:
Ora, da questa morte deve arrivare una lezione di vita: sostenere chi lotta per la giustizia, non lasciare mai soli i sindaci intelligenti, i preti combattivi, le chiese che si svegliano, i giovani che sperano...
Dando sia risposte pratiche che sociali:
Questa l’unica risposta che possiamo  dare all’appello del cardinale Sepe, quando denunciava "la mancanza sia di pane che di speranza". Frase durissima, la sua, ma tristemente realistica...
unendo laicità e religiosità, Dio e uomo:
C'è una stretta e vitale correlazione tra religione e giustizia, tra spiritualità e politica tra Dio e l'uomo. E nel Sud, questo lo si coglie subito. Perche basta un prete in gamba perché anche il paese cresca. O un sindaco che ci crede,perché il paese sia custodito nei suoi nativi colori.
In conclusione, la rabbia del sud non è il solito vittimismo piagnucoloso, non è voglia di assistenzialismo, ma rappresenta il vero motore della volontà di essere, insieme al nord, soggetto e non oggetto della nazione, della sua realtà economica e sociale. Lo dice un uomo di chiesa, un uomo sul campo che difende la politica vera, la politica pura e i politici, specie quelli del sud, devono fare la loro parte, raccogliere questo invito che Bregantini mette in essere, oltre che con questo articolo, con la sua azione di ogni giorno.

wiska...chi lotta vive!

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