All'indomani della sconfitta interna con il Cagliari il rapporto di lavoro as Roma-Zeman è stato interrotto. Con il solito laconico comunicato, la società ha deciso di esonerare l'allenatore boemo, seguendo la ormai consueta prassi italiana secondo cui, quando una squadra non ottiene risultati, il primo ed unico a pagare è l'allenatore.
Generalmente le società danno retta alle insistenze dei tifosi, ma nella fattispecie la vicenda ha un che di particolare, poichè malgrado i non esaltanti risultati, Zeman è tuttora molto apprezzato dalla tifoseria giallorossa, affascinata dalla sua concezione del Calcio che mette al primo posto "il gioco" attraverso il quale, si deve giungere al risultato.
Per la filosofia zemaniana, basata su una severa preparazione atletica, l'obiettivo è puntare a segnare una rete in più dell'avversario, per cui la tattica privilegia il gioco offensivo che attraverso la coralità della manovra, deve portare quanti più elementi possibili a poter realizzare il goal ed ottenendo come naturale risultato lo spettacolo.
Per la filosofia del calcio "business" invece, l'obiettivo è il mero risultato che può far salire le quotazioni della società e aumentare i profitti derivanti dall'indotto. In questo l'AS Roma aveva un po' innovato le strategie di marketing e, rifacendosi alle linee della proprietà americana che detiene il 60% delle azioni (il 40% è appannaggio di Unicredit), ha portato l'immagine della società in rete, attraverso il sito ufficiale ed i maggiori social network, Twitter e Facebook in primis.
Purtroppo l'innovazione sembra limitarsi alla sola immagine, visto che poi, come scrivevo, invece di credere al progetto Zeman, a cui penso occorresse concedere più tempo, si è preferito ricorrere alla terapia tutta italiana secondo cui il cambio dell'allenatore è la panacea di tutti mali. Per avvalorare questa tesi si è anche ricorso a dei "mezzucci" quali quello di far entrare e poi far esporre per tutta la gara con il Cagliari uno striscione razzista e offensivo con scritto: "VIA IL BOEMO". (ma non si dovrebbero far rimuovere?),
Insomma una vicenda abbastanza squallida ben sintetizzata da Carletto Mazzone, indimenticato
allenatore, anche lui poco apprezzato rispetto ai meriti, che ha dichiarato: "ma che si aspettavano che Zeman facesse i miracoli?"
Eppure l'ex allenatore giallorosso un miracolo lo aveva fatto davvero e questo miracolo si chiama Francesco Totti, calciatore che fino all'anno scorso sembrava l'ombra di se stesso e che oggi, sotto la gestione Zeman, appare ringiovanito di 10 anni.
I problemi dell'as Roma, a mio modo di vedere, sono da ricercare altrove e i fatti accaduti nella domenica successiva all'esonero, (comportamento della squadra e vicenda Osvaldo) ne sono una dimostrazione e se una colpa si può attribuire a Zeman è forse quella di non aver preteso la cessione di alcuni calciatori poco inclini ad anteporre l'interesse di squadra, ai propri interessi personali.
Malgrado questa vicenda, la bella favola del gioco Zemaniano continua, non altrettanto si può dire del sogno "americano" dell'as Roma.
mi spiace ma non mi intendo di calcio e di strategie....
RispondiEliminaBuona serata
Lu
Tranquilla Lu, il calcio è solo una delle mie tante patologie :-)
EliminaUn abbraccio, a presto
Anch'io come Lu del calcio non capisco nulla, ma mi ha colpito leggere dello sctriscione "via il boemo" ... un certo italico razzismo non risparmia proprio nessuno
RispondiEliminaBuona serata a te
Anche a me ha colpito quello striscione, ma di più mi ha colpito il fatto che nessuno tra gli osservatori sportivi e non, abbia espresso un po' d'indignazione. Mi chiedo quali reazioni ci sarebbero state se uno striscione "Via l'italiano" fosse apparso in qualche stadio oltre confine.
EliminaGrazie, a presto