giovedì 10 maggio 2012

In memoria del figlio del barbiere.

http://www.agi.it/uploads/newson/Aj/YN/AjYNaPxsszeZhVVx7FaD_A/thumb250-700_dettaglio2_Bologna_CeveninI.jpg
Si è suicidato l'altra sera, gettandosi dal terrazzo della torre che ospita l'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna, Maurizio Cevenini.
Esponente di spicco del Pd bolognese, aveva da tempo problemi di salute, non ultimo un attacco ischemico che nel 2010 gli aveva impedito di coronare "il sogno di una vita", cioè diventare sindaco della sua città. A Bologna era popolarissimo e come consigliere regionale è stato il più votato in assoluto. Recordman per le celebrazioni di matrimoni civili non mancava di essere presente in tutte le manifestazioni popolari. Famoso anche il suo attaccamento al Bologna Calcio che gli era valso  l'appellativo di "sindaco da stadio". Ha voluto sempre essere un ponte tra i cittadini e le istituzioni: sempre popolare, mai populista, sapeva connettere la città e il palazzo, in una Bologna che ha sempre visto nel Comune un punto di riferimento, anche negli anni più bui.
Per lui la politica si fondava sempre sul rapporto umano e sempre partiva da una battuta affettuosa.
"Non l'ho mai sentito scagliarsi contro qualcuno, mai prendersi gioco di nessuno", sottolinea Romano Prodi. "La sua presenza e il suo sorriso",  ricorda l'ex premier, "erano un punto di riferimento in tutte le manifestazioni pubbliche cui partecipava".
Tutto ciò è testimoniato nel libro "Bologna nel cuore" che proprio nei mesi di forzata degenza, Cevenini scrisse insieme alla figlia Federica.
Purtroppo il "Cev" non ce l'ha fatta a superare questo suo momento difficile e non resta che esprimere il cordoglio alla sua famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene, ma è bene anche ricordare la sua figura di politico vero, sempre vicino, anche fisicamente, a tutti i suoi concittadini. Tant'è che una delle poche critiche che i suoi avversari politici gli muovevano era quella di "professionista della stretta di mano". Lui si difendeva dicendo che lo stringere la mano a tutti non era strumentale, ma solo un abitudine ereditata dal padre che faceva il barbiere e lo faceva sempre in negozio.

Fonti: Andrea Carugati, L'Unità
           AGI.it

18 commenti:

  1. Il Cev... quante volte l'ho incrociato per le strade di Bologna.

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    1. Si, ho molti amici a bologna e davvero tanti lo conoscevano di persona, insomma un politico molto lontano dal "clichè".
      Grazie, a presto

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  2. Molto molto triste essere accanto ad una persona e non accorgersi di quanto stia soffrendo.

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    1. Hai ragione Sandra, in tanti testimoniano di non aver capito quanto fosse grande la sua solitudine.
      Grazie, un caro saluto

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  3. una persona per bene che lascia un vuoto in quanti lo hanno conosciuto e apprezzato

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    1. Davvero un peccato che si sia potuta evitare questa tragedia.
      Grazie, un caro saluto

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  4. Quanto dolore ci riserva la vita!

    Un caro saluto
    Cri

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  5. I suicidi sono in forte aumento....dove andremo a finire di questo passo?

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    1. Non so se i suicidi sono davvero in aumento, sembra ieri quando avvennero quelli, quasi simultanei, di Comencini e di Don Recanati, il sacerdote filmato dalle "Iene". Tuttavia il "male di vivere" è sempre in agguato, non si può non tenerne conto.
      Grazie Simo, a presto

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  6. Ho letto questa notizia ieri in metro, in velocità e mi ha colpito molto. La crisi e i suicidi sono un grido di allarme che va considerato.

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    1. Si sono d'accordo Carolina, spesso la nostra società tende a rimuovere tutto ciò che crea instabilità, personale o collettiva che sia.
      Grazie, un caro saluto

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    1. Non nego che ciò avvenga, solo che essi ultimamemte occupano un posto di rilievo nell'agenda dei Media.
      Spero sia "solo" voglia di scoop e non qualcos'altro di peggio.
      Grazie Cavaliere, a presto

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  8. La sensibilità porta a prendere decisioni drastiche, si preferisce non guardare questo mondo che non riconosciamo più. E' davvero un peccato perdere persone così umili e speriamo che la disperazione non porti via alta gente per bene.
    :(

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    1. Mio nonno diceva riferendosi alle persone, che a volte "perdenu li lumi" intendendo che il cervello qualche volta smette di funzionare e...si spegne la luce.
      Le motivazioni di tali atti possono essere molteplici e purtroppo il tipo di società che ci siamo creati, non aiuta.
      Grazie Costy, un caro saluto

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  9. la notizia del suicidio di Cevenini mi ha lasciata scioccata. In effetti era una persona così perbene, gentile ed educata che persino nel dolore non è riuscito a gridare, soffrendo in silenzio. Siamo tutti davvero vicini alla famiglia.

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