venerdì 4 maggio 2012

Un bel Calcio... in culo a tutti

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La tragica vicenda legata alla morte del calciatore Morosini ha attraversato il mondo del calcio dando luogo ad una riflessione profonda e spero non momentanea. Purtroppo a fare da sfondo ci sono le notizie in merito allo scandalo Calcioscommesse che si va allargando  a macchia d'olio, coinvolgendo tesserati ed anche dirigenti di società.
Mi sono allontanato già da tempo dagli stadi, frequentati attivamente per oltre 20 anni, soprattutto a causa di una progressiva insofferenza verso le terribili quanto puerili scene che si svolgono sugli spalti, da parte delle cosiddette tifoserie organizzate e non solo. Tuttavia pensavo di poter continuare a coltivare il mio amore per il gioco del calcio, nella accogliente riservatezza di casa mia. Poter ugualmente gioire per una vittoria o soffrire per la sconfitta della squadra del cuore, appassionarmi nel seguire le vicende del campionato in generale, delle competizioni internazionali, ma alla luce di ciò che emerge dalla cronaca, penale più che sportiva, mi rendo conto che tutto ciò è spesso una patetica illusione.
L'ultima agghiacciante confessione è quella dell'ex calciatore del Bari, Masiello, che ha ammesso di aver fatto volontariamente un autorete nella gara Bari Lecce dello scorso campionato, allo scopo di racimolare un gruzzoletto di denaro. C'è da rimanere inorriditi al solo pensiero che questa categoria di privilegiati annoveri nelle sue fila personaggi che, non contenti dei loro già lauti guadagni, cerchi modi loschi per recuperare altro denaro. Sento che, da qualche parte quasi a giustificazione dell'accaduto, si dice che la società del Bari non pagava gli stipendi con regolarità e allora? Forse costoro non avevano da che arrivare alla fine del mese? Allora cosa dovrebbero fare i cassintegrati Fiat, vendersi le nuove Panda? O i lavoratori licenziati di Trenitalia, vendersi un intero treno notte?
Tali paragoni possono sembrare delle semplici battute spiritose, ma in realtà rappresentano la giusta indignazione non solo di chi, come me, segue il calcio, ma anche e soprattutto di tutti coloro che realmente raggiungono a fatica il fine mese.
Anni fa, all'indomani dello Scandalo Scommesse degli anni '80,  i vertici del Coni insieme al governo di allora, credettero che legalizzando le stesse scommesse si potesse eliminare questo speciale tipo di corruzione. I fatti attuali dimostrano invece che non solo ciò non si è verificato, ma proprio in virtu di quella legalizzazione  il fenomeno ha trovato nuove fonti, nuovi interlocutori estendosi a dismisura, specie nei campionati minori.
Se allora la prevenzione non è praticabile, non rimane che la repressione e , lungi da certi estremismi giustizialistici del tipo "legge del taglione" e fatte salve le decisioni della magistratura ordinaria, la giustizia sportiva deve fornire una risposta chiara e decisa. Se un calciatore, un dirigente di società, un addetto etc, ha compiuto un illecito che ha pregiudicato l'esito di una gara, non c'è altra condanna che la radiazione! A costoro deve essere tolta la possibilità di esercitare la loro professione, dando corpo a quel coro da stadio "andate a lavorare" stavolta affatto allegorico e allora  forse capiranno cosa vuol dire essere dei veri disoccupati.
Solo così, per gli appassionati di calcio e per gli sportivi in generale potrà restare la consolazione che la  persone implicate in queste torbide e squallide vicende rappresentano  solo una parte marginale del mondo del calcio e che la lealtà è ancora un valore da perseguire per i più.


8 commenti:

  1. I calciatori devono veramente vergognarsi di certe affermazioni.

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  2. Caro Wiska,
    condivido pienamente ciò che hai scritto e sei in perfetta linea con il mio post di ieri.

    Anche io sono un'appassionata di calcio e non potrebbe essere altrimenti: a casa mia mio padre ha giocato a livello dilettantistico, mio fratello altrettanto e dall'età di 3 anni....quindi a casa mia il calcio è pane quotidiano! Inoltre amo la mia squadra, il Napoli.
    Ho visto la terribile scena di Morosini che si accasciava sul verde prato, uno strazio, ho pianto insieme a mio fratello. E non lo conoscevo, ma è un giovane che ha avuto una morte improvvisa e a mio avviso ingiusta.

    Che dire di questi pezzi di m... leggi Masino & co. che RUBANO, perchè di questo trattasi in sostanza, soldi e sogni. E' uno schifo, veramente una cosa da vergognarsi e chiedere scusa agli italiani soprattutto in periodi come questi che non si riesce a mettere insieme, a fine mese, il pranzo con la cena!
    Rimango davvero senza parole dinanzi a questo scempio! Non so come definirli questi calciatori truffaldini...ma io non lo so....i soldi accecano!!! ma a tal punto? ma che razza di persone siete!!!?? gli direi......ma se ci tolgono pure il gusto di riunirsi a casa, la passione che ti fa andare allo stadio a cantare per la tua squadra, quella forte sensazione che provi alla pancia quando senti il fischio di inizio e la palla è al centro...ma cosa cavolo ci rimane!!!!????

    Scusa lo sfogo ma ci voleva! Grazie per le riflessioni che mi hai fatto fare.
    Ti auguro buon fine settimana.

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    1. Come scrivevo questi personaggi devono essere estromessi per sempre dal mondo del calcio oltre ovviamente a subire le conseguenze penali, ove ce ne siano i termini. Solo così potremo sperare di emozionarci ancora vedendo la palla varcare l'agognata linea bianca e continuare a coltivare il nostro sogno sportivo.
      In bocca al lupo per il tuo Napoli, che anch'io seguo con tanto affetto, pur essendo il Lecce la mia squadra del cuore.
      Tante grazie Lena, a presto

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  3. Anche io sono appassionata di calcio e non so proprio capacitarmi di questo scempio che accade. Soldi. Solo e soltanto soldi. Lo sport non è di casa sul campo. Ma quanto è potente la mentalità "mafiosa"? E' ovunque. Ovunque ci sono "accordi" e intrallazzi. Ovunque si sporca il bello con l'ingordigia e il "dare per avere".

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    1. Purtroppo devo convenire che la mentalità "mafiosa" è ovunque, quindi non c'è da meravigliarsi di trovarla anche nel calcio. Ma le mafie possono essere sconfitte solo con l'applicazione della legge, per cui sta alla giustizia sportiva far si che i colpevoli paghino e a caro prezzo, per le loro malefatte.
      Grazie Carolina, a presto

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  4. giusto, forse delle punizioni esemplari, farebbero da deterrente per quelli che si lasciano accattivare (ma è un termine troppo gentile, quella è corruzione) dal denaro, come se non ne guadagnassero già abbastanza...

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  5. Infatti, l'impossibilità di esercitare un professione di cui non hanno voluto apprezzare il privilegio è,a mio modo di vedere, la pena più giusta.
    Grazie, un caro saluto

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