sabato 23 febbraio 2013

La memoria dei martiri etiopici, come riflessione pre-elettorale.

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 Un bel post di Cavaliere oscuro del web ci fa sapere che in Etiopia  il 19 febbraio è ricordato come Giorno della memoria dei martiri etiopici. Lo stesso giorno del 1937 infatti, durante il periodo dell'occupazione dell'Italia fascista, per ordine del vicerè Rodolfo Graziani, venne perpetuato uno dei più efferati massacri che non risparmiò nemmeno donne e bambini. Potrete leggere di seguito l'articolo completo pubblicato da Marginalia e credo possa essere oggetto di riflessione per tutti, ma specialmente per coloro che ancora credono che il voto non serva a niente.
Non è una notizia infatti che in Italia ci siano ambienti "nostalgici" di quel periodo, ben rappresentati da forze politiche che non hanno mai rinnegato il fascismo.  La Destra, Fiamma Tricolore, Forza Nuova, per citarne alcune, insieme alle "new entry" Fratelli 'Italia e Casa Pound  si presentano fiduciose al voto di domenica. Inoltre il leader del più grande partito di centrodestra, ovvero Silvio Berlusconi, che si arroga il diritto di dare a tutti  lezioni di democrazia, non più di un mese fa dichiarava: "Mussolini, a parte le Leggi Razziali ha fatto bene.", significando che una legge contro la dignità dell'essere umano sia una cosa di poco conto, ma anche dimostrando di avere scarsa memoria riguardo l'aggressione fascista in Libia, quella etiopica di cui si leggerà, l'entrata in guerra del nostro paese al fianco di un assassino di massa come Hitler e tutte le atrocità commesse dal regime contro chiunque avesse idee politiche diverse (delitto Matteotti, reclusione di Gramsci etc.).
Vi lascio alla lettura dell'articolo citato, nella speranza che essa, domani, faccia venire la voglia anche ai più refrattari, di togliersi le pantofole e raggiungere il seggio più vicino, per esprimere una testimonianza di libertà.

Tratto da Marginalia:

"In Etiopia il 19 febbraio è ricordato come Sema’etat Qen (Giorno dei martiri o Giorno della memoria), ovvero l'anniversario di uno dei più efferati massacri perpetrati dagli italiani durante l'impresa coloniale fascista in Etiopia: il 19 febbraio 1937, come rappresaglia per il fallito attentato contro il vicerè Rodolfo Graziani (che già si era distinto per la brutalità nell'occupazione della Libia, tanto da meritare l'appellativo di "macellaio del Fezzan"), si scatenò per le strade di Addis Abeba una vera e propria "caccia all'indigeno" , che non risparmiò nessuno - uomini, donne,bambini/e - e fu condotta "coi sistemi del più autentico squadrismo fascista", come ricorda uno dei testimoni di quella vicenda, il giornalista Ciro Poggiali. Dopo la guerra, su richiesta dell'Etiopia Graziani venne inserito dall'Onu nella lista dei criminali di guerra (per l'uso di gas tossici e bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa), ma non venne mai processato per questi crimini. Da anni la comunità etiopica si adopera affinché anche in Italia - dove ancora è forte la resistenza a fare i conti con il proprio passato coloniale - il 19 febbraio diventi una data-simbolo. Pubblichiamo dunque l'appello diffuso in questi giorni per il Sema’etat Qen, invitando tutte/i a diffonderlo: "La data del 19 febbraio, rappresenta per il popolo etiopico il “Giorno della Memoria” in cui sono state commesse atrocità terribili durante il periodo dell’aggressione e dell’occupazione da parte dell’Italia fascista (1935-1941). Questa giornata è stata assunta a simbolo di tutti quegli anni in cui gli etiopi hanno dovuto subire sofferenze, sacrifici e lutti indimenticabili. Gli accadimenti di quel giorno e di quelli immediatamente successivi riguardano in particolare la spietata e diabolica rappresaglia scatenata dai fascisti per vendetta, in seguito ad un attentato, compiuto dai patrioti etiopi, contro il viceré Rodolfo Graziani ed altri gerarchi del suo seguito ed avvenuto nella capitale Addis Abeba occupata e martoriata. Il 19–20 e 21 febbraio 1937 sono stati massacrati senza pietà alcuna più di 30.000 cittadini etiopi, quasi tutti civili, anziani, donne, bambini e mendicanti. Alcuni di loro furono addirittura bruciati vivi nelle proprie case, i tradizionali “tucul” di fango, legno e paglia, dove cercavano rifugio nascondendosi dai scatenati criminali militari e civili italiani che risiedevano nella capitale. Oltre ad essere ricordata nel nostro Paese, l’Etiopia, la ricorrenza è celebrata nelle maggiori città del mondo dove sono presenti e vivono numerosi cittadini della diaspora etiopica. Quest’anno la ricorrenza è particolarmente sentita, in particolare a dimostrazione della più assoluta condanna da parte delle comunità etiopiche, a causa dell’edificazione ad Affile, un paesino situato sull’altipiano di Arcinazzo, a 60 km circa da Roma, di un monumento in onore di colui che è definito il “macellaio d’Etiopia” e cioè proprio il generale Graziani, riconosciuto anche dalle Nazioni Unite come criminale di guerra e responsabile, al pari di Mussolini e ad altri gerarchi ed ufficiali fascisti. Fra gli altri atroci e numerosi crimini ordinati dal Graziani, ricordiamo l’assassinio di più di 1.200 monaci e chierici cristiani, alcuni di questi giovani orfanelli, della più importante città conventuale dell’Etiopia, Debre Libanos, distante circa 100km da Addis Abeba. Vi invitiamo a partecipare ed a promuovere questa iniziativa, per dimostrare come gli onesti e democratici cittadini italiani non tollereranno mai che vengano onorati i criminali ed offese più di un milione di vittime, come i martiri e resistenti patrioti Etiopi".

PS: mi scuso per l'immagine cruenta, ma ho ritenuto fosse necessario dare una prova concreta di quell'atroce carneficina.

14 commenti:

  1. Wiska non voglio entrare nel tema della politica, ti lascio un augurio per una buona giornata e .....questo post che deve farci riflettere parecchio

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    1. Purtroppo o per fortuna, scegli tu, la politica entra nella nostra vita, proprio attraverso la storia delle nostre azioni.
      Grazie Simo, buona giornata anche a te

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  2. Grazie Wiska per aver ripreso questo post e, sì, è importantissimo - come dicevi commentando nel mio blog - non abbassare mai la guardia. Anche se, e secondo me è importante comunque ricordarlo, nella rimozione di un certo passato coloniale (e anche nello "sdoganamento" di certe ideologia fasciste) ha avuto un ruolo anche certa sinistra ... purtroppo. Quindi benissimo "togliersi le pantofole" e andare a votare, ma tenendo conto anche di elementi che troppo spesso tendiamo a dimenticare e invece hanno una grandissima importanza
    Buon fine settimana, a presto

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    1. Sono molto d'accordo con quanto tu scrivi anche nell'accenno a certa sinistra che chiamerei "di comodo". Ovviamente, proprio l'esistenza di forze politiche che non rinnegano un'ideologia così anti democratica è un motivo per esprimere un voto che ne ostacoli la crescita.
      Grazie, buon fine settimana anche a te

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  3. di stragi in passato ce ne sono state tante e continueranno ad esserci,vuoi a nome del fascismo,vuoi nel nome del comunismo,vuoi nel nome della religione!
    E non dimentichiamoci dei pazzoidi che infestano ed hanno infestato il mondo!
    Non voglio entrare nel discorso politico,non mi rispecchio in nessuna forza politica e nessuno di loro che è al governo mi piace.
    Oggi voterò il minore dei mali,ma questa non è scelta logica nè fatta per il bene del paese è solo un ripiego a cui sono costretta a guardare.
    Buona domenica

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    1. Ho preso spunto dalla vicenda etiopica perchè il suo anniversario cadeva in questo periodo ed anche perchè, come scrivevo, alcuni personaggi della nostra politica sembrano non ricordare. Ciò non significa che altre ideologie come, ad esempio, il comunismo reale siano state da meno in quanto a dispotismo e assassinii di massa, ma è anche vero che l'attuale sinistra italiana, si può accusare di tutto tranne che di essere nostalgica del passato.
      Comprendo benissimo il tuo stato d'animo nell'esprimere il voto, tuttavia votare "il minore dei mali" potrebbe essere un primo passo verso un futuro politico più partecipativo.
      Grazie Lu, buona domenica anche a te

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  4. Purtroppo alcune derive fasciste sono tornate a galla e molti conoscono ben poco la storia, con i suoi insegnamenti.
    Saluti a presto.

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    1. Concordo pienamente Cavaliere e, al di là di tutto, il voto è una testimonianza di libertà.
      Grazie, buona domenica

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  5. Togliere la vita ad un essere vivente,è un delitto.Non c'è destra,sinistra e centro che possono fare un gesto del genere.Personalmente sono contro ogni forma di violenza,figuriamoci i fatti suindicati.Ti auguro una buona giornata

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    1. Certamente ogni uomo che voglia definirsi tale, avversa la violenza da qualunque parte provenga, eppure la storia insegna che essa esiste. Quindi, a mio modo di vedere, oltre al giusto sdegno, ognuno di noi deve anche mettere in campo corrispondenti comportamenti, per contrastare concretamente ogni forma di violenza.
      Grazie tante, un caro saluto

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  6. sai che per me è difficile cambiare idea sul voto, di certo c'è che nessun fascismo si allontana con le urne, anzi può ritornare, leggi Grillo.

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    1. Non sono proprio d'accordo Cirano, ovviamente non è che il voto automaticamente allontani il fascismo o altre spinte reazionarie, ma certamente può essere un primo passo. Quanto a Grillo, vedremo dopo il voto, quanto il suo "sfascismo" durerà...
      Grazie, un caro saluto

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  7. Concordo anch'ìo con Cavaliere. Il nostro paese RIPUDIA ogni forma di violenza, magari dovrebbe avere lo stesso sentimento di sdegno e protesta nei confronti dell'ignoranza

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    1. La penso anch'io come te Sara, troppo spesso è proprio l'ignoranza a creare la violenza.
      Un caro saluto, a presto

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