Visualizzazione post con etichetta Grillo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Grillo. Mostra tutti i post

sabato 9 novembre 2013

Figli di una vecchia canzone.

 
Rca-group
E' tanto che non scrivo.  All'indomani della soluzione dei problemi di salute  che mi hanno tenuto per molto tempo lontano dal blog, ecco insorgere ua sorta di apatia verso lo scrivere.
All'inizio non ho dato tanto peso, pensando che mi fossi, per così dire, arrugginito e che mi servisse solo riacquistare un po' d'allenamento, ma poi man mano che i giorni passavano, mi sono accorto che non era un'apatia verso lo scrivere in generale, ma che essa riguardava, più che altro, i fatti di cui avrei dovuto scrivere.
Chiunque abbia letto qualcuno dei miei post, saprà che scrivo prevalentemente di politica, poichè ho sempre pensato che essa sia il motore degli accadimenti che influenzano la nostra vita e che esistano, per tutti noi, solo due opzioni di fronte ad essa: parteciparvi oppure subirla.
Eppure malgrado mi sforzi, guardando la situazione politica nazionale, non riesco davvero a trovare spunti degni di nota; davvero non ricordo una situazione così statica negli ultimi 30 anni:
Cè 'è un governo che per voce del suo capo Letta, è più impegnato a spegnere le polemiche create dai partiti che lo sostengono, che a formulare proposte politiche innovatrici. C'è il solito Berlusconi che  disfa e ricompone il suo schieramento a seconda dei suoi guai personali, c'è un centro sinistra quanto mai silente e infine c'è il solito Grillo sempre occupato a rompere gli schemi e non solo quelli...
Insomma di cosa dovrei scrivere? Preferisco  dedicarmi ad altro, magari pensare agli anni in cui la politica era una passione vera, pur accorgendomi di entrare a far parte della schiera di personaggi descritti dalla stupenda " Nata sotto il segno dei pesci" di Antonello Venditti e di rischiare di rimanere soltanto figlio di una vecchia canzone.
 

lunedì 8 aprile 2013

Molto più facile demolire, che costruire.



La situazione politica creatasi all'indomani delle elezioni dello scorso febbraio, ha generato una vera e propria crisi istituzionale. A nulla è servita la buona volontà del presidente Napolitano ed i suoi pur validi tentativi di formare un nuovo governo, sono man mano naufragati a causa dell'incapacità dei vecchi e nuovi partiti di trovare un accordo. Si pensava che l'entrata in politica del M5S ed il suo clamoroso successo elettorale potessero portare una ventata d'aria fresca, contribuendo ad un rinnovamento del quadro politico nazionale, ma la posizione dì Grillo, (visto che più che l'opinione del movimento, sembra essere determinante la sua opinione), è più che mai settaria ed estrema dato che si rifiuta di partecipare a qualsiasi tipo di governo che non sia quello formato unicamente dallo stesso M5S. Ovviamente nessuno può ragionevolmente pensare ad un governo che sia espressione soltanto di una minoranza dell'elettorato e allora ciò rappresenta un buon alibi per continuare in quell'opera di demolizione del quadro politico-istituzionale portata fin qui avanti dall'ex comico genovese. Non nascondo che tale atteggiamento politico avesse una sua validità, quando il M5S rappresentava una larga fetta di popolazione non propriamente rappresentata in parlamento, ma è chiaramente inutile e deleteria ora che i "grillini" occupano un quarto dei seggi del parlamento italiano.
Parafrasando, va bene il partito dei demolitori, ma essendo nella stessa casa sottoposta a demolizione, si rischia di rimanere ben presto sotto le macerie e forse sarebbe più opportuno pensare ad un inizio di ricostruzione.
Tuttavia Grillo non è il solo artefice della demolizione, ad essa partecipano anche tutti coloro che non sono disposti a fare nemmeno un piccolo passo indietro rispetto a vecchie rendite di posizione ideologiche, tutti coloro che non riescono a superare il recinto dei veti incrociati, delle contrapposizioni personalistiche.
Ben venga allora una revisione dei vertici dei due principali partiti Pd e Pdl  che possa essere viatico per una serena discussione su precisi e oculati punti programmatici onde arrivare, in tempi brevi, alla formazione di un governo che possa portare il paese oltre il pericoloso stallo istituzionale in cui attualmente si trova.
Beninteso non sono un fautore di governissimi e papocchi vari, ma come nel 1976, quando  la tragica fine di Aldo Moro, pur impedendo la realizzazione di quel progetto politico denominato "compromesso storico", riuscì comunque ad unire le forse politiche di allora, nella battaglia contro il terrorismo delle brigate rosse, anche oggi è necessaria un'onesta aggregazione di forze politiche che abbia come obiettivo il bene del paese.
In ballo c'è il destino di tante persone appartenenti soprattutto ai ceti più deboli ed è necessario assumersi la responsabilità della ricostruzione,  più che continuare in quell'opera di demolizione che, allo stato attuale, appare davvero priva di senso.

sabato 10 novembre 2012

Grillo il fenomeno!

http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2012/10/grillo_iwantyou.jpg
L'agenda politica italiana è quanto mai piena di avvenimenti contraddittori che rendono instabile il clima politico, già di per sè in precario equilibrio. I bisticci dei candidati alle primarie del Pd si sovrappongono alle estemporanenee e controproducenti dichiarazioni di Berlusconi, come il tutti contro tutti all'interno del Pdl, fa da sponda alle vicende giudiziarie che rischiano di far dissolvere l'Italia dei Valori. Da tutto questo trambusto emerge il nome di Beppe Grillo, unico personaggio politico, forse poco convenzionale, che continua a mietere successi elettorali e mediatici.
C'è chi, come il segretario del Pd Bersani, si lamenta dell'eccessiva attenzione che i media riservano all'ex comico genovese, accusandoli di pubblicizzare oltre modo le sue esternazioni, eppure, a mio modo di vedere, il leader del movimento 5 stelle può essere definito più come un fenomeno mediatico che politico. Egli conosce bene come funzionano i media e soprattutto il mezzo televisivo ed è abilissimo a sfruttarne pregi e debolezze. Pur fondando un movimendo che opera sulla rete e dichiarando, sin dall'inizio, la sua avversione per i mezzi di comunicazione tradizionali, finisce spesso per apparire sulle prime pagine di giornali e notiziari tv. L'ex show man televisivo riesce sempre a fare notizia, sia che  giochi a fare lo sfascista e poi , improvvisamente proponga un'inverosimile candidatura di Di Pietro al Quirinale, sia che, fra battute sessiste e comunicati in rete, esterni la sua insofferenza nei confronti di esponenti del suo stesso movimento che si discostano dal suo pensiero.
Allora l'unica reale azione politica di Grillo è forse questa azione "anti mediatica" che poi diventa mediatica? Se così è non appare più tanto strano  che inviti i suoi a non partecipare ai talk shows televisivi, poichè egli sa bene che può ottenere il consenso del suo elettorato di riferimento solo sfuggendo alla omologazione dei mezzi di comunicazione di massa.
Resta misterioso invece, a mio parere, lo scopo di questa ricerca di consenso, dato che nei casi in cui il suo Movimento ha ottenuto dei successi elettorali, (comune di Bologna  e regione Sicilia) ha rifiutato ogni sorta di collaborazione con altre forze politiche, rinunciando implicitamente ad ogni ipotesi di governo. Del resto andando a leggere lo statuto del M5S si nota come il non allearsi con i partiti tradizionali sia condizione inprescindibile per l'esistenza del movimento stesso, che si definisce "Allenza di cittadini" non soggetti alla mediazione di alcuno.
Allora ritenendo  improbabile un risultato elettorale che conferisca al movimento grillino la maggioranza assoluta, credo che il ruolo di "Grillo il Fenomeno" finisca per essere quello di mero rappresentante degli scontenti e che, come  "Jimmi il Fenomeno" (comico-caratterista fino a qualche anno fa) egli non possa andare oltre il ruolo di semplice comparsa, nel panorama politico italiano.

http://cdn.cinezapping.com/wp-content/uploads/2010/08/asp_attori_img_1262_00.jpg