mercoledì 1 maggio 2013

W il 1° Maggio Rosso...

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Quando in gioventù si sfilava per le vie della città e si gridava quello slogan, il 1° maggio era sentito davvero come una festa. Nello stesso tempo era una giornata di lotta per i lavoratori e per tutti quelli che, ambendo ad una società in cui il parametro guida fosse l'uguaglianza, stavano dalla loro parte. Amavamo quella bandiera rossa ed eravamo convinti che un partito espressione della sinistra democratica italiana, potesse un giorno andare al governo e cambiare il corso della politica, dando corpo alle nostre aspirazioni.
Man mano il tempo ha sbiadito quella bandiera ed il suo colore è diventato prima rosa, poi ancora più chiaro fino a diventare quasi neutro, privo di connotazione. Come la bandiera, anche quel partito si è andato via via trasformando, perdendo pezzi ad ogni trasformazione e soprattutto perdendo, a poco a poco, la sua identità.
Tuttavia scopo di questo post non è certo tessere le lodi di un partito che non c'è più, nè riesumare un'ideologia, come il Comunismo, della quale sono rimaste in vita solo le sue domande senza risposta.
Quello che invece mi preme sottolineare è che il 1° maggio 2013 non c'è davvero niente da festeggiare e che purtroppo anche la giornata di lotta ha perso di significato, poichè è venuta a mancare quella grande unità d'intenti che una volta vedeva la stragrande maggioranza dei lavoratori essere un corpo unico e per questo degno di rispetto, da parte di tutte le componenti della società.
Si è persa l'unità in una sorta di "tramonto degli ideali", certamente ben visto da tutti quelli ambienti che dal lavoro traggono grandi profitti, ma di cui proprio i partiti e i sindacati della sinistra italiana del dopo-Berlinguer,  sono i maggiori responsabili.
Così molti, troppi si sono allontanati rifugiandosi in un individualismo volto soltanto alla cura dei propri interessi che, se in periodi di relativa prosperità come gli anni 80 e primi 90 poteva anche andar bene, ha perduto ogni validità quando è poi arrivata la crisi economica. Tante persone si sono ritrovate sole a fronteggiare i problemi, senza nemmeno più quel volano sociale, quell'appoggio almeno morale che i partiti, i sindacati di una volta fornivano.
In questo modo è davvero facile perdersi, ricorrere a gesti estremi che purtroppo riempiono la cronaca degli ultimi tempi.
C'è bisogno quindi di uno sforzo da parte di tutti, ma sopratttutto da parte di quella che si chiama ancora sinistra,  per provare a riottenere la fiducia dei lavoratori e, soprattutto, per dare speranza a chi il lavoro lo  ha perso o non lo ha mai avuto. Per fare questo occorre che i partiti, i sindacati, aboliscano i loro apparati, le loro gerarchie, escano una volta per tutte dai loro palazzi e tornino ad essere "gente tra la gente", facendosi carico dei problemi reali delle persone, in modo da portare la questione sociale al primo posto dell'agenda governativa.
Solo così si toglierà motivazione agli attuali "santoni" dell'antipolitica e si potrà di nuovo celebrare una vera festa del lavoro.

Buon 1° maggio a tutti.

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6 commenti:

  1. io mi alleno quotidianamente facendo esercizi fisici per sfogare le energie che potrei utilizzare in un qualunque lavoro.
    sono disoccupato da più di 2 anni e ho voglia di darmi da fare
    ho la fortuna di avere un genitore che gestisce bene la sua pensione
    però è davvero dura
    sono ottimista lo stesso
    continuo a cercare lavoro e mi arrangio come posso
    il tempo è bello
    mi faccio una passeggiata mattutina
    oggi è festa
    Auguri a TUTTI
    Mauro

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    1. Il tuo commento è una bella boccata di energia, complimenti davvero Mauro. Ti auguro di cuore che il tuo ottimismo venga presto premiato con un posto di lavoro.
      Grazie, un caro saluto

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  2. Sono in sintonia con le tue osservazioni.
    Saluti a presto.

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