martedì 11 dicembre 2012

Risolvere la disambiguità del Pd per un futuro governo stabile.

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Con la netta vittoria di Bersani al ballottaggio (61% contro il 39 di Renzi), è finalmente finita la bagarre tra i due contendenti principali ed il centro sinistra ha ora il suo candidato premier, per le prossime elezioni. A questo punto ci si potrebbe aspettare un periodo calmo e disteso attorno a Bersani, ma non credo ciò avverrà. Non avverrà perchè, a parte Vendola che pur correndo nelle primarie, non fa parte del Pd, Renzi pur essendo parte integrante e importante del partito, incarna posizioni differenti e in taluni settori addirittura opposte a quelle del segretario del Pd. Tuttavia non c'è da gridare allo scandalo per questo, poichè è bene ricordare che l'attuale partito democratico, nasce dalla fusione tra il vecchio Pci e buona parte della Vecchia Dc, per cui è normale che esistano anime politiche diverse al suo interno e credo che dovranno passare molti anni prima che il ricambio generazionale colmi il gap esistente tra di esse. Nel frattempo il vero problema è la ricerca della disambiguità del partito,  che possa fornire un preciso significato politico ovvero una comune identità che permetta di arrivare uniti alla prossima scadenza elettorale. Ciò può essere realizzato solo attraverso la condivisione di una valida linea politica, la cui esternazione è, senza ombra di dubbio, il programma da portare all'attenzione degli elettori.
Dovrebbe essere questo il primo compito di Bersani, Renzi e di tutte le altre componenti del partito, anche prendendo spunto da quanto fatto da Laura Puppato che, nella corsa verso le primarie,  ha stilato un programma politico chiaro ed esauriente, trovando anche il modo di rispondere(unica tra i candidati) al test-provocazione elaborato da GreenPeace.
Al momento, invece, si parla solo di alleanze e non credo sia la cosa più opportuna da fare, poichè ciò può dar luogo ai soliti veti pregiudizievoli e ideologici.
E' incredibile come si continui a non voler capire che le necessarie e possibili alleanze debbano trovarsi solo davanti ad un programma chiaro e condiviso e soprattutto rispettoso delle giuste aspettative dei cittadini. Viceversa, nell'ipotesi di una vittoria elettorale, ci si ritroverà, come in passato, in fragili coalizioni di governo che rischiano di dissolversi davanti al primo ostacolo.

6 commenti:

  1. è come tutte le volte che si va a votare,alleanze fasulle e nulla di più.
    Personalmente avrei preferito Renzi a Bersani,magari il nuovo è meglio del vecchio
    LU

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    1. Io, come sai, avrei preferito la Puppato, ma la maggioranza ha deciso per Bersani. Se si crede nelle regole democratiche e nelle tanto decantate Primarie, adesso bisogna stare tutti con il neo candidato premier, anche se, come scrivevo, non mi pare si parta nel modo giusto.
      Grazie, un caro saluto

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  2. Io sono a favore di una democrazia diretta e partecipativa dei cittadini, siamo quasi nel 2013 e non deve essere considerata un’utopia.
    Saluti a presto.

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    1. Sono d'accordo, la democrazia diretta non è un'utopia, ma il problema è come realizzarla, non certo con questo tipo di classe politica, non certo con questo tipo di partecipazione civica.
      Grazie Cavaliere, a presto

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  3. Wiska...L'unica cosa positiva nella famosa teoria dei tre giorni al buio che dicono stia per accadere è che finalmente non sentiremo parlare di questa gentaglia nè in tv nè in radio...Che i Maya siano con noi!!
    ahahah
    Comunque che sia un felice Natale senza pensieri per te e famiglia

    Costy

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    1. ahahah Costy, condivido. Non la strampalata interpretazione del calendario Maya, ma il fatto di non ascoltare tv e radio. Tanti cari auguri di buon natale anche a te ed i tuoi cari.

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