In passato quando qualcuno mi parlava di Lourdes notavo spesso una certa tendenza ad avvolgere il racconto della visita al santuario, in un alone di misticismo esasperato, in una sorta di inaspettato integralismo religioso, poco comune nei discorsi che normalmente gli stessi facevano frequentando domenicalmente le chiese cattoliche. Così, anche suffragato dalle parole di un amico sacerdote: "non c'è bisogno di andare in un santuario, per elevare la nostra preghiera..."ho sempre considerato Lourdes, piuttosto che Fatima, San Giovanni Rotondo, o Medjugori, più tappe di un percorso turistico-religioso o magari "l'ultima spiaggia" per malati terminali, che un cammino vero e proprio di fede.
Per questi motivi ho avuto molti dubbi nell'accettare una proposta di viaggio che prevedesse anche alcuni giorni di permanenza proprio in quel di Lourdes e solo il far piacere ad una persona cara e la considerazione dell'aspetto turistico dell'intero viaggio, mi hanno fatto comunque decidere per il si.
La prima cosa che mi è stata fatta notare, entrando nell'area del più famoso santuario mariano al mondo, è stato un forte profumo paragonabile al ciclamino, ma non c'erano fiori di ciclamino o altro nei paraggi, per cui senza parlare subito di miracoli, l'unica spiegazione è che il profumo venisse da qualche particolare albero che tuttavia non ho potuto individuare.
In realtà l'organizzazione che gestisce il santuario ( espressione della diocesi di Tarbes e di Lourdes) si guarda bene dal parlare di miracoli, evidenziando anzi, che l'acqua che sgorga dalle fontanelle e che tutti utilizzano per riempire i caratteristici contenitori a forma di "Madonnina" o quella che si trova nelle famose "piscine" in cui i fedeli si immergono, non è affatto miracolosa, ma è soltanto l'acqua che sgorga dall'antica sorgente dei tempi di Bernadette Soubiros, la Santa a cui, secondo la tradizione, apparve la Signora vestita di bianco che si definì come l'Immacolata Concezione.
Più che un santuario tradizionale quello di Lourdes appare più come un "campus" religioso, esteso com'è su parecchi ettari di terreno, al cui interno si trovano un ospedale che presta assistenza e cura a tutti gli ammalati gravi in visita, un centro culturale, una biblioteca, sale per riunioni ed incontri e poi ovviamente luoghi di preghiera che vanno dalla Grotta dell'Apparizione, alle due Basiliche sovrapposte, all'immensa Basilica sotterranena a forma di nave rovesciata dove si celebra la Messa Internazionale, ad altre chiese situate al di là del fiume che scorre all'interno del grande parco naturale che ricopre il resto dell'area.
Devo dire che, a differenza di altri santuari da me visitati, a Lourdes si respirava un'aria vagamente festaiola, niente di serioso o mistico, o perlomeno, questo è quello che ho percepito nel mio "osservare" dato che il mio attuale scetticismo nei confronti della fede, non mi ha consentito di partecipare attivamente a tutte le celebrazioni e attività religiose che si svolgevano, ma a cui ho voluto tuttavia assistere assumendo, appunto, il ruolo di osservatore neutrale in ascolto.
Nel contempo quello che mi ha maggiormente colpito sono state le persone, i numerosissimi pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo, i loro sguardi, i loro atteggiamenti. Niente azioni spettacolari, nè ostentazione nel compiere i normali gesti che accompagnano le funzioni liturgiche, dal Rosario della grotta, alla messa internazionale, al giornaliero e frequentatissimo "flambò", la fiaccolata a cui tutti partecipano con la piccola candela in mano, tutti si accostavano agli eventi con sobria compostezza magari accompagnata spesso, da una riverente commozione Anche gli ammalati, i tanti portatori di handicap nelle loro carrozzelle fornite dall'ospedale, tirate da altrettanti ragazzi del centro della gioventù, non avevano le sembianze che spesso avevo immaginato, tipo gli appestati ammucchiati sui carri e portati al lazzaretto di manzoniana memoria, bensì avevano sguardi ed espressioni serene, forse soltanto pieni di una speranza che non fa mai male.
Insomma l'osservatore che era entrato nel santuario con altezzoso scetticismo, ne è uscito con un nuovo senso di umiltà , con una nuova e rispettosa ammirazione per tutti coloro che attingono dal loro pellegrinaggio a Lourdes tanta speranza, tanta nuova linfa che alimenta la loro fede.
Non credo ciò abbia niente di miracoloso, tutt'altro, è solo l'ennesima dimostrazione della estrema caducità dei pregiudizi.